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Paul McCartney al Forum di Assago: il Re è vivo

Testo: Marco Milano – Foto: Stefanino Benni

Di nuovo “On the Run”, il più  prolifico dei quattro di Liverpool torna a imbracciare il basso Hofner dal vivo, a dispetto di chi lo immagina già in pensionamento. Ma la sorpresa sembra la sua, mentre ancora una volta sgrana gli occhi e sorride lusingato per quell’onda d’urto di urla e applausi che lo accoglie sul palco del Forum – la seconda data dopo l’apertura di tour di Bologna. Paul McCartney ha più volte raccontato che negli anni ’60 il pubblico dello Shea Stadium o di Candlestick Park gli ricordava uno stormo di gabbiani in lontananza. Un duplice spettacolo che dura da decenni, un pubblico che abbraccia ormai almeno tre generazioni in una festa collettiva, un rito per riscoprire, ogni volta, l’essenza della magia musicale di McCartney.

E il segreto sembra essere lì, in quel sorriso immutato come se fosse la prima volta. Il repertorio di quasi 40 brani eseguiti in modo ineccepibile, accompagnato dalla band super rodata degli ultimi dieci anni, pecca un po’ di ripetitività – immancabili gli omaggi ai Beatles scippati via dalla follia omicida e dal tumore, “Here Today” e “Something”. Se le tre età presenti alla festa esigono di celebrare la ritualità dei masterpiece,  ci pensano l’eleganza e lo stile senza sbavature a tenere viva la passione genuina di Macca: “Maybe I’m amazed” è da pelle d’oca.

E’ vero: dopo tre ore di rock, ballate al pianoforte, chitarre acustiche e uno spettacolo di immagini (auto) celebrative, il pubblico è ormai senza fiato, mentre lui riuscirebbe a tirare avanti ancora per molto. Paul è ancora innamorato di quella magia che l’ha rapito quando era solo un ascoltatore e artigiano del rock’n roll.

Bisogna chiamarti Sir?”, gli chiedevano dopo che la Regina gli posò la spada sulla spalla “Chiamatemi pure Re” rispondeva in tono beatlesianamente beffardo. Una delle tante verità nascoste tra le righe, l’imperatore assoluto del rock non si è fermato un attimo. Con buona pace di chi ancora si sorprende e di chi crede che sia davvero morto nel ’66 – magari facendo un patto col diavolo. Il Re è vivo. Evviva il Re.

Organizzazione evento: D’Alessandro&Galli

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