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Trilaterale e Bilderberg: due interessanti realtà

di Fernando Termentini
 

Da anni, con un’alternanza ciclica tipicamente italiana, siamo stati impegnati a leggere ed a disquisire di Massoneria, di Logge massoniche deviate (P2 – P4 ecc), di Gladio, di organizzazioni segrete e di lobby più o meno potenti. Molte definite anche “occulte”, sulla base dei contenuti della “Legge Anselmi”, la n. 17 del 25 gennaio 1982. Disposto normativo promulgato nell’assoluto rispetto dell’articolo 18 della Costituzione, per fare chiarezza, sulle associazioni segrete “…quelle che anche all’interno di organizzazioni palesi occultano la propria esistenza…”.

Poco o nulla, invece, è stato approfondito nel tempo su due interessanti strutture associative, la Trilaterale e la Bilderberg. Organizzazioni che si occupano principalmente di finanza a livello globale e di cui fanno parte intellettuali, studiosi e politici di fama internazionale. Lobby strutturate che in qualche modo hanno avuto ed avranno influenza sui problemi della macro economia planetaria. La Trilaterale ed in particolare la Bilderberg, sono organizzate sotto forma di associazionismo culturale e no profit, con frequentazioni eccellenti. Potentati su cui è possibile approfondire consultando la dovizia di informazioni pubblicate in Internet. La “Trilateral Commission” (Trilaterale) e la “Bilderberg” sono associazioni chiuse, nate per iniziativa privata, autoreferenziate come apolitiche. Una sorta di ONG (Organizzazioni non Governative) senza scopo di lucro destinate a favorire il confronto delle idee in materia economica. La Trilaterale rappresenta un gruppo di discussione fondato il 23 giugno 1973 (fonte Wikipedia), su iniziativa del magnate dell’economia americana, David Rochefeller Presidente della Chase Manattan Bank e di altri alti dirigenti e notabili fra cui Herry Kissinger. Ha la propria sede a New York, i suoi associati sono più di trecento, tutti notabili, uomini di affari, politici, ed intellettuali europei, giapponesi, statunitensi, in contatto costante fra loro e che periodicamente si riuniscono per promuovere la cooperazione fra le aree geografiche di appartenenza. Il numero dei rappresentanti di ciascun Paese è fissato percentualmente e ciascun membro non può nello stesso tempo appartenere alla Trilaterale e ricoprire cariche politiche e/o istituzionali. Vincolo che però spesso non è applicato, come è possibile evincere scorrendo gli elenchi dei membri.

Il Gruppo Bilderberg, così chiamato dal nome dell’albergo in cui si riunirono nel 1954 i fondatori dell’associazione (Hotel de Bilderberg – Oosterbeek, Paesi Bassi, è nato con lo scopo di contrastare l’emergente anti americanismo, in quegli anni diventato dilagante in tutta l’Europa occidentale, e per favorire una maggiore collaborazione sul piano politico e finanziario fra gli Stati Uniti e Paesi europei. Ne fanno parte dirigenti a livello istituzionale, manager delle aziende e delle organizzazioni più importanti a livello globale. Il gruppo si riunisce una volta all’anno a “porte chiuse” con l’assoluta interdizione dei giornalisti, che non possono nemmeno avvicinarsi alle Sedi che ospitano le riunioni. I meeting del Bilderberg sono organizzati nel rispetto di regole ben precise, svolti in piccole cittadine, quanto più possibile lontane dalle Sedi delle maggiori strutture di comunicazione (nel 2004 la riunione ha avuto luogo a Stresa, un piccolo comune sul Lago Maggiore). La partecipazione è rigorosamente regolata da inviti destinati ad ospiti di eccellenza, scelti in base all’influenza ed alla loro posizione in importanti settori dell’economia mondiale. Segretezza degli argomenti e controllo dei partecipanti sono i parametri chiave del gruppo Bilderberg, che hanno consentito il suo consolidamento e la sua influenza.

Non è semplice individuare il ruolo che Trilaterale e Bilderberg possono avere avuto nel corso degli anni sull’andamento dell’economia mondiale. Altrettanto non facile è capire quale influenza possono avere i temi trattati nel tempo nell’ambito delle due organizzazioni e che in qualche modo possano essere collegabili all’attuale crisi finanziaria mondiale. Scorrendo gli elenchi dei membri che ne fanno parte, le loro esperienze professionali e le loro posizioni dirigenziali nell’ambito di importantissime strutture dell’economia mondiale, si è portati a pensare che Trilaterale e Bilderberg non si occupino solo di “filosofia dell’economia” come alcuni contenuti dei loro statuti lascerebbero intendere, ma di strategie economiche direttamente collegate all’economia reale. Germania, Francia, Gran Bretagna e Giappone hanno un nutrito numero di rappresentati di rilievo nelle due strutture, come peraltro l’Italia con suoi esponenti di spiccata caratterizzazione politica, scientifica ed economica. Ma a differenza dell’Italia, da tempo obiettivo di speculazioni, i nostri partner europei fanno parte del Consiglio di Amministrazione del Fondo Monetario Internazionale ed impongono un continuo pressing sulla nostra economia, arrivando ad ipotizzare prestiti a favore dell’Italia con fondi altrimenti destinati a Paesi del Terzo Mondo ed in via di sviluppo. Forse, sulla base di precedenti analisi economiche sviluppate in sedi diverse dalla UE, i nostri partner europei ci considerano un bene economico “interessante” e quindi da comperare.

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