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Ecologia del vivere: Il nuovo lusso – Cibo

di Stefania Taruffi
Anche nel cibo il nuovo lusso si contraddistingue con uno stile più personale, misurato, essenziale, eco-compatibile. Soprattutto deve rappresentare l’essenza della ‘qualità’, che non è più insita nei prodotti esclusivi, costosi e gourmand, quanto piuttosto in quelli rispettosi dell’equilibrio del pianeta. Quello che interessa oggi è il valore etico, ecologico e sociale espresso dal cibo. Sta emergendo, infatti, una nuova ‘cultura alimentare’ che è permeata di orgoglio delle proprie radici e d’impegno nel salvaguardare le varietà locali della terra in cui viviamo. Dopo il boom del biologico, che tiene conto dell’intero ecosistema agricolo senza l’utilizzo di fitofarmaci o concimi chimici e con attenzione all’impatto ambientale, sono tornati ora di moda tra gli eco consumatori l’orticello casalingo e la carne a chilometro zero (così si elimina la CO2 emessa durante i trasporti). Una mela raccolta con le proprie mani, la verdura che arriva dal proprio orto (anche al mare o in città), un olio prodotto come duemila anni fa con le olive raccolte in Sicilia, sulle terre sottratte alla mafia in aree riqualificate con le armi del gusto e dell’impegno sociale. Non solo sono importanti i valori nutrizionali del cibo, ma anche la provenienza e la garanzia di genuinità. Mangiare ‘buono e pulito’, arricchendo la propria tavola di prodotti equo-solidali che ci danno l’illusione di poter contribuire a migliorare il mondo. E’ questo il ‘plus’ che sta emergendo dalle nicchie degli attivisti e dai salotti chic dove non sono più allestiti banchetti trionfanti di abbondanza e spreco. Invece del caviale russo, va di moda quello allevato nel parco del Ticino, una realtà agricola protetta con prodotti certificati bio, formaggi e ricottine di origine controllata. Anche il nostro spumante batte in popolarità lo champagne. L’esclusività è data dal mangiare il cibo della propria regione, spesso di un produttore specifico dal quale si può acquistare direttamente, riducendo così i passaggi, diminuendo i prezzi al consumo e salvaguardando la freschezza e la genuinità del prodotto. L’ultima tendenza eco-chic è il progetto ‘Le verdure del mio orto’ (www.leverduredelmioorto.it), che ci dà la possibilità di scegliere la pezzatura del terreno in una certa regione, decidere quali ortaggi far coltivare e poi riceverli direttamente a casa pagando una quota periodica.
E non dimentichiamo anche il ‘design’: mangiamo prima con gli occhi che con la bocca, pertanto l’aspetto deve essere curato e l’accostamento dei colori, impeccabile. Ed ecco che nella buona tradizione del nuovo lusso, il piatto ci dona anche un’emozione attivando tutti i nostri sensi. E intanto, ci racconta una storia: del luogo di provenienza che ci evoca o dell’amore che abbiamo infuso noi stessi nella terra, riappropriandoci di un contatto con essa, ormai perso nelle strade della modernizzazione.
Foto in licenza CC: Candido33

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