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Giornali di partito: quali sono e quanti finanziamenti ricevono

di Maria Rosaria De Simone
La cartina di tornasole di una società in cui si respira aria di libertà, in cui le idee possono circolare liberamente ed essere rivestite di spirito critico costruttivo è sicuramente il fatto che esista la sana possibilità che l’informazione abbia un ruolo preminente, attraverso vari strumenti, non ultimo per importanza, la carta stampata.
E in Italia, numerosi sono i giornali che si occupano – e preoccupano – di svolgere il loro ruolo di banditori di fatti; sono molti i giornalisti che scrivono dalle prime linee della notizia, anche in zone di guerra, dove la morte e la vita hanno un altro sapore. Un mestiere, quello del giornalista, che può essere svolto con la passione dell’indagine sul posto, con la perspicacia di chi utilizza le capacità riflessive per mettere il luce anomalie e particolarità, oppure con la sedentarietà di chi svolge il suo compitino senza particolari coinvolgimenti. E queste differenze fanno di un giornalista un vero giornalista e di un giornale un vero giornale.
Ed oggi per i giornali, in questi tempi di crisi, sopravvivere e al contempo operare un buon servizio nei confronti della società, è dura.
Ma in questi giorni torna alla ribalta la notizia che i partiti vengono abbondantemente innaffiati con elargizioni di denaro pubblico per i propri giornali di partito, indipendentemente dal fatto che questi vengano letti, che siano seguiti e che, soprattutto, presentino contenuti utili a fini sociali.
A darne la notizia il Corriere della sera.it, che nella  sezione cultura, presenta il libro ‘I soldi dei partiti – Tutta la verità sul finanziamento alla politica in Italia’. Gli autori sono Francesco Paola ed Elio Veltri. Il primo, avvocato e saggista. Il secondo, medico e politico di lungo corso. E a voler dar retta ai dati riportati nel volume dagli autori, sono circa 850.000 milioni di euro, i soldi  di finanziamento pubblico dello Stato. Una cifra da capogiro.
I partiti, infatti, secondo quanto affermano Francesco Paola ed Elio Veltri,  attraverso l’introduzione della norma sul ‘rimborso spese elettorali’ nel sistema legislativo, riescono a ricevere e gestire fiumi di denaro pubblico che vanno a far confluire nel sostegno di giornali di partito, i quali seguono pedissequamente le linee di politica interna.
Ma quali sono i giornali di partito che, alla luce di quanto affermano gli autori,  ricevono il finanziamento statale? Sono molti, e tra questi ne troviamo alcuni conosciuti, altri invece forse mai sentiti nominare: ‘L’Unità’, ‘Secolo d’Italia’, ‘Libero’, ‘Il Foglio’, ‘Liberazione’, ‘L’Opinione’, ‘Il Popolo’, ‘Il Roma’, ‘L’Europa’, ‘La Voce Repubblicana’,  l’ ‘Avanti!’, ‘La Padania’.
‘L’Unità’, fondato da Antonio Gramsci, che oggi segue la linea del Partito Democratico e di alcuni sindacati, ha ottenuto, fino al 2010, finanziamenti per 169 milioni di euro.
Il ‘Secolo d’Italia’, uno dei giornali più antichi, passato dall’essere organo ufficiale del Movimento Sociale Italiano, a rappresentare Alleanza Nazionale, fino al Pdl, ha totalizzato negli anni un finanziamento di 76,4 milioni di euro.
‘Libero’, il quotidiano fondato da Vittorio Feltri, nel 2000, dell’area del centro-destra, divenuto famoso per aver portato alla luce diversi scandali della vita politica italiana, negli ultimi anni ha ricevuto circa 25.000 di euro.
‘Il Foglio’, fondato da Giuliano Ferrara nel1996, collocato politicamente nel centro destra, con le sue quattro pagine che si occupano esclusivamente di temi politici, ha usufruito di circa 44,6 milioni di euro.
‘Liberazione’, l’organo ufficiale di stampa del Partito della Rifondazione Comunista, ha ricevuto 63,6 milioni di euro, e continua a ricevere finanziamenti, nonostante il partito non abbia più rappresentanti in Parlamento, grazie al Decreto Bersani.
L’ ‘Avanti!’ che ha una storia politica particolare e che oggi è vicino al Pdl, ha ricevuto in pochi anni circa 21 milioni di euro.
‘La Padania’, il giornale del partito della Lega Nord, ha ricevuto 63,6 milioni di euro.
E così, di seguito, ‘Il Popolo’  ha potuto usufruire di41,8 milioni di euro; ‘L’Opinione’ 30,5 milioni di euro; ‘Il Roma’ 29,4 milioni di euro; ‘L’Europa’ 26,6 milioni di euro; ‘La Voce Repubblicana’ 31,3 milioni di euro; ‘Notizie Verdi’ 24,3 milioni di euro.
Sono  cifre assai elevate che, provenendo dal denaro pubblico, hanno di sicuro bisogno di serie giustificazioni e di una dimostrazione di una effettiva utilità per tutti i cittadini. Soprattutto perché esiste una fitta rete di informazione che sopravvive con pochissimi fondi e solo grazie alla bravura e all’estro dei suoi redattori.

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