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La detrazione

di Marzia Santella
Tempestata dagli spot sui parassiti, notiziari che sembrano interessarsi solo dei blitz della Guardia di Finanza oggi me ne sono andata dal parucchiere. Una dose industriale di giornali di pettegolezzi, e uno stato di rilassamento. Poi però nel momento del congedo soddisfatta e anelante per un caffè doppio: una fulminazione. Guardando la compilazione della ricevuta fiscale sono rimasta atterrita da un pensiero: Cosa me ne faccio della ricevuta se non la posso scaricare? A pensarci bene non si scarica quasi nulla. Qualche scheda carburante. Un ristorante, solo per certe categorie. Sarebbe utopia un mondo in cui si potesse avere una denuncia dei redditi che tenesse conto delle nostre spese? I costi per i figli, i libri, gli abiti , parruchiere ma anche week end benessere per allontanare lo stress ed essere piu’ produttivi, l’auto non solo l’iva per gli  agenti  di commercio o pochi altri: anche il resto del mondo la usa per lavoro. Se sono un “privato” l’Iva me la mangio con qualche pomodorino.  Gli abiti ad esempio per chi, dai bancari, commessi, ed impiegati: tutti  coloro che, a contatto con il pubblico, devono mantenere un certo rigore anche nell’abbigliamento non dovrebbero poter scaricare le spese del vestiario e le calzature? Un settore in crisi che avrebbe finalmente ossigeno. Gli  esempi non si sprecano e presumo che ad ognuno di voi ne vengano in mente altri.  Che meraviglia sarebbe una detrazione allargata a tutti. Non pretenderei soldi, ma magari sconti per gli ingressi nei musei, sconti sui carburanti saliti a prezzi osceni, e altre iniziative che lascerei immaginare ad un pool di persone professioniste. Oh si! L’economia cambierebbe! Se non per i rimborsi in sé,  anche per il fattore psicologico per cui mi viene riconosciuto che per il mio lavoro, fosse anche la casalinga o il grande imprenditore, merito dei benefici. Basta con il terrorismo mediatico che blocca ogni cosa. Servizi reali ma improntati all’ottimismo comporterebbero, ne sono certa, un cambiamento considerevole  nell’  atteggiamento  individuale  e di massa. Un bonus  sociale poi e darebbe un sorriso in questo momento di crisi profonda. Un riconoscimento per cui percepiremmo il  cambio di direzione.  Nel  nostro bel  Paese chi governa invece, che sia di destra , di sinistra o tecnico, copia sempre i sistemi vincenti e vigenti degli altri Stati però, chissà come mai,  sempre la metà che colpisce i cittadini.  Le opportunità positive  vanno sempre posticipate, ma per certe tasse ci sono approvazioni notturne con effetti retroattivi. Sono contenta per l’abbassamento dello spread, ma le emergenze sono nella vita reale con un ‘infinità di aziende che aducono alla Cassa Integrazione e nessuno ne fa parola. Sarebbe tempo di affrontare il problema e per una volta  copiare bene, si può?  Io mi limito a sognare …posso?
 

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