Segnala un evento
HomeCultura&SpettacoloSpazio al pensiero: il progetto 'La freccia e il cerchio' di Edoardo...

Spazio al pensiero: il progetto 'La freccia e il cerchio' di Edoardo Sant’Elia

di Valeria Ferraro
Frenesia, impegni, delirio del movimento e una bramosia di tempo: una giornata di 24 ore sempre troppo breve.
In questa assuefazione alla velocità che è figlia del mondo moderno, c’è ancora un luogo dove è possibile fermarsi un attimo e c’è ancora un modo per calarsi profondamente in ciò che stiamo vivendo, in ciò che siamo dentro, riflettendo sul passato e sul presente che nel suo divenire si fa immediatamente futuro.
Il luogo in questione è l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli, che ha accolto il “modo”, ideato da Edoardo Sant’Elia, promosso dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e dalla Società di studi politici, di “sfidare la contemporaneità sul suo stesso terreno”.
Qui la vita, sfuggente e di superficie, riacquista la terza dimensione e il suo senso, paradossalmente dando “spazio” al pensiero.
La “sfida”, che non prevede “vinti”, è un progetto internazionale bilingue che prende il nome dai versi di Marina Cvetàeva: “Il pensiero è una freccia. Il sentimento – un cerchio”.
Dal 2010, studiosi provenienti dagli ambienti più disparati della cultura sono chiamati a dibattere liberamente intorno a un argomento dalla duplice tematicità che cambia di anno in anno fino al 2017: automa/anima, memoria/limite, festa/famiglia, specchio/maschera, assenza/voci, destino/numeri, illusione/indizio, nemico/scelta.
Pensieri e dialoghi di filosofi, storici, antropologi sono raccolti nella rivista che porta il nome del progetto. Non manca il contributo poetico, né artistico: l’illustrazione di un giocattolo in tema con l’argomento ne offre una sintesi visiva e fa da accompagnamento ai versi che chiudono il volume.
Una vera e propria “filologia del presente” che porta con sé ancora una novità: il progetto è rivolto a studenti e dottorandi provenienti da vari indirizzi di studio che andranno a comporre un resoconto finale scritto su uno degli argomenti oggetto di discussione in aula; i migliori contributi saranno poi pubblicati in un volume a conclusione del ciclo seminariale.
Un progetto multidisciplinare” come evidenzia lo stesso Sant’Elia, “che ha la caratteristica di essere ‹chiuso›, quindi di avere un inizio e un termine: otto numeri in otto anni, 12 pezzi in ogni numero, nella doppia versione italiano/inglese. Altra caratteristica strutturale è l’idea di un  piano di lavoro già sviluppato all’inizio ma anche quella  di rivolgersi a studiosi che andranno a comporre una sorta di  ‹‹enciclopedia delle idee contemporanee››;  non una classica enciclopedia, ma qualcosa di  analitico  e creativo  al tempo stesso: dal dialogo alla poesia, dalla filosofia all’antropologia, dalla letteratura al cinema, all’illustrazione… un progetto ‹‹colto e popolare››, com’era l’altra mia rivista di letteratura italiana contemporanea, ‹‹Il Rosso e il Nero›› fondata e diretta dal 1992 al 1999”.
“Come quella, l’ambizione ”, spiega il poeta, “è  di marcare un periodo, di essere significativa del periodo in cui sono  concepite, calate nella contemporaneità , con inevitabili echi del passato e del moderno”.
Si parte dal dialogo. L’argomento del 2011, memoria/limite dispiega un universo di idee; poesia e filosofia si fondono inscidibilmente in aula, tra la voglia di intervenire dei giovani e di ascoltare. Nessuna gerarchia dei saperi, riabilitata la malcurata poesia.
È la prima volta che un’università accoglie un progetto in divenire, “filologia del presente”- questo il titolo dato al seminario di alta specializzazione – così strutturato anche per far sì che non resti rinchiuso nel mondo degli studiosi.
A tal proposito Sant’Elia ci regala una preziosa anticipazione: il progetto approderà anche nelle scuole superiori; i migliori elaborati degli studenti saranno raccolti in un volume che costituirà un ulteriore volume di commento a quello già esistente.
Scuola e università, per aprire orizzonti che altrimenti resterebbero implacabilmente chiusi e per rivolgere “la stessa cura che si dedica meritoriamente a Pascoli e Schopenhauer –  per parlare della modernità – anche agli autori del presente”.
Un’iniziativa unica in Italia per coinvolgere giovani studenti e volta a favorire un “nuovo” modo per pensare ( e di pensare) al contemporaneo che come la nostra civiltà non può che avere un cuore profondamente antico.
 
 
 

Articolo precedente
Articolo successivo

SCRIVI UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome

- Advertisment -

più popolari