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Angeli o pittbull?

di Marzia Santella
Da sempre, ne sono convinta, le donne hanno sempre avuto un fascino imprescindibile sugli uomini, in certi casi ragazzi, più giovani. Da sempre la donna più matura, dai due anni ai venti e oltre più grandi, ha rappresentato l’ Esperienza. Un’esperienza erotica ambita. Un rapporto idilliaco per certi versi, in cui a fronte di notti intense, non potevano “disturbare” con messaggi e telefonate come le coetanee per ovvi motivi. Spesso le più ambite sono le donne sposate le quali per problemi di gestione familiare non possono farsi trovare a chiamare il piccoletto di turno. Un vero albero della cuccagna per molti uomini, che vissuta questa esperienza che sia una settimana o quand’anche quarant’anni prima, al solo pensiero l’espressione del viso si trasforma immediatamente in un sorrisetto malizioso e nel luccichio dello sguardo tipico di chi ha vissuto qualcosa di magico e lo riviverebbe in un attimo. Una volta poi non esistevano i telefoni cellulari, né le e-mail e farsi scoprire era più difficile. I rapporti si vivevano in modo intenso e struggente perché talvolta uno dei due, o entrambi, cedeva all’amore. Lasciarsi diventava una tortura, incontrarsi di nuovo una missione che impegnava cuore e mente, e stomaco che si contorceva ad ogni contrattempo. Si consumava il tempo insieme con brama, si beveva l’incontro come se fosse stato un bicchier d’acqua nel deserto ma, allo stesso tempo, si voleva farlo durare a lungo vivendo ogni secondo come se oltre ci fosse la morte. Ora le cose sono cambiate fosse solo per l’avanzamento scientifico e tecnologico. Adesso anche il giovane amico diventa controllabile a distanza. Qualsiasi mezzo si possegga è un’arma a doppio taglio dal cellulare che va in internet con il posizionamento tramite i social networks ed il gioco è fatto, all’ipad a qualsiasi dispositivo che si connetta in internet.
Come la vittima del film “Nemico pubblico” ognuno di noi è rintracciabile in ogni istante tramite satelliti intelligenti in orbita che non ci lasciano nemmeno mentre siamo alla toilette. Una trasformazione è avvenuta nel DNA delle compagne più mature. Dapprima attraenti, dolci, appassionate, coccolone e compiacenti sanno sedurre il giovane uomo, lo fanno senza darlo a vedere come se fosse la cosa più naturale del mondo. L’uomo si sa colto da raptus visivo, emozionale si lascia andare perché il fascino dell’età sa proiettare anche la parte materna che l’uomo raramente sa rifiutare. Una carezza, prendersi cura del benessere del giovane amante lega a se in modo forte e deciso. L’Amore si affaccia all’anima ed entrambi s’inebriano di nuove emozioni e di dolci sensazioni. Avvolti in un sentimento che sembra perfetto e interminabile. Quando poi la necessità di cambiare, il richiamo delle altre donne inevitabilmente si fa sentire ecco che spesso l’amante matura serra i ranghi. Come in un carcere di alta sicurezza, si alzano cancelli, si controllano tutte le vie di fuga e di comunicazione. Minacce tra le righe o aperte, controllo da parte di terze persone. Controllo di ogni mezzo di comunicazione. Risultato? Gli angeli del primo incontro diventati pitbull pronti ad azzannare. Da un lato ragazzi tremanti come foglie al vento, demoliti nel cuore e nell’autostima non si rendono nemmeno conto di dire oscenità come: ”Non mi lascia uscire, non mi lascia usare facebook, le sue figlie mi controllano, sto cercando di lasciarla” Non so voi come reagite, a me mettono i brividi questi maschi: Mi vien voglia di scuoterli per svegliarli ma mi provocano, inspiegabilmente, tenerezza perché non ci riescono. Queste donne-pitbull invece mi fanno solo pena. Trattenere con la forza, intesa come psicologica, qualcuno che non ci vuole cifa comprendere quanto debole e fragile ma anche crudele sa essere l’animo umano. Certo la solitudine è una condizione che molte persone non sanno affrontare ma incatenare qualcuno a noi fa morire lui e in fondo anche noi. “ L’amore è un desiderio irresistibile di essere irresistibilmente desiderati” disse Robert Frost.
“Volontaria follia, piacevol male,/ stanco riposo utilità nocente, / disperato sperar, morir vitale,/ temerario dolor, riso dolente;/ un vetro forte, un adamante frale,/ un’arsura gelata, un gelato ardente,/ di disordine concordi abisso eterno,/ paradiso infernal, celeste inferno!” Affermò Giambattista Marin. Abbiamo solo una vita, sprecarla è il vero delitto.

1 COMMENTO

  1. Ciao Marzia,
    a me è capitata una cosa simile quando stavo con la mia ex… e credo che noi over 30 non siamo molto preparati ai social network 😉
    Complimenti per l’articolo
    Buon lavoro
    Enrico

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