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Com’è che si dice pop dalle parti di Torino?

di Francesco Corbisiero
Facciamo un gioco: mettete in un frullatore la poetica delle cose quotidiane di Lucio Battisti, i ‘sonetti’ degli adolescenti tormentati di Steven Patrick Morrissey, le suggestioni narrative dei Pulp di ‘His’n’Hers’ e la freschezza tutta genuinamente pop e anni ’90 dei Belle & Sebastian. Bene, dal risultato sottraete l’attitudine bohemien e smaccatamente retrò dei Baustelle. Alla fine del procedimento, non potrete che ottenere i Perturbazione
‘In circolo’ è un grande album, per svariati motivi. Per le storie che racconta, per la tematica che tratta (la fase di passaggio tra la pubertà all’età adulta, con tutti i problemi, le speranze e i sogni che essa porta con sé, ma senza il piglio tragico e il tono sofferente di un ‘Sussidiario illustrato della giovinezza’) e non ultimo per l’iniziazione di Tommaso Cerasuolo e soci all’uso sapiente della lingua italiana nei testi, pieni di giochi di parole, rimandi e calembour, e il conseguente successo sulla scena della musica indipendente in questo Paese. Doveroso fare il punto della situazione dopo due lustri esatti, oltre che giusto tornare a celebrarlo con una tourneè dal vivo, la cui tappa a Roma, prevista in febbraio è stata bloccata dall’abbondante nevicata di quei giorni. I nostri, però, testardi, hanno deciso di rinviarla al 30 marzo, pochi giorni fa. Sede: Locanda Atlantide, quartiere San Lorenzo. Poteva il sottoscritto mancare?
Premessa: l’intera discografia dei musicisti di Rivoli è di tutto rispetto, ‘In circolo’ è solo un punto d’inizio. ‘Canzoni allo specchio’, forse ha un precedente ingombrante e può sembrare più statico, ma ‘Pianissimo fortissimo’ è un capolavoro assoluto, concepito nell’ottica di discostarsi dal proprio genere per approdare a lidi più intimisti. Ed è impossibile non menzionare il gioiello di teatro-canzone di ‘Le città viste dal basso’, concept con collaborazioni eccellenti (Francesco Bianconi, Manuel Agnelli, Cristiano Godano, Mauro Ermanno Giovanardi e Meg, tanto per citare nomi di spicco) su cover di importanti artisti italiani passati e presenti, fino ad arrivare al lunghissimo ‘Del nostro tempo rubato’, proprio due anni fa. Non è difficile capire quindi perché i loro concerti siano affollati, né ci si deve meravigliare se quelli che li seguono appaiano più come aficionados che come veri e propri fan. I Perturbazione sono un gruppo di nicchia, ma la loro caratteristica speciale è la capacità di non essere autoreferenziali, di parlare proprio a tutti. Semplici e diretti.
Di più, sul palco i membri del gruppo sono affiatati, l’esibizione è tecnicamente perfetta e le code strumentali sono messe al posto e nel momento giusto. Si parte con la dichiarazione d’intenti  di ‘Dieci anni dopo’ e ‘La rosa dei 20’, si passa per le bellissime e struggenti ‘Arrivederci, addio’ e ‘Agosto’, il momento ludico di ‘Mi piacerebbe’ e ‘Il senso della vite’, le malinconiche ‘Per te che non ho conosciuto’, ‘Iceberg’, ‘Senza una scusa’, le dolci inquietudini di ‘Cuorum’ per finire con l’incursione di ‘Buongiorno, buonafortuna’ (che in realtà dal vivo lamenta non poco l’assenza dell’originario duetto con Dente) e si finisce con ‘I complicati pretesti del come’. Come nota di colore segnaliamo l’esecuzione inaspettata, introdotta come omaggio al venerdì sera, di ‘Last Friday Night’, singolo della cantante inglese Katy Perry. Il pubblico ha un sussulto, ma la cover ha un sapore decisamente meno commerciale dell’originale e tutto sommato risulta abbastanza godibile. Il tutto in un atmosfera particolarissima, intervallata dai ricordi di una band che è cresciuta e ha saputo evolversi trovando strade e soluzioni diverse, ma senza perdere mai il ricordo della propria gavetta e degli inizi.
I Perturbazione, insomma, sotto l’indole romantica e sentimentale, hanno carattere e molto talento, ma questo non è una novità per chi cerca nella musica italiana suoni pop che non siano necessariamente anche mainstream e voci che hanno qualcosa da raccontare. Il successo del tour per la ristampa di ‘In circolo’ è stato un successo per loro e una gran soddisfazione per chi ci ha assistito. Noi, dal canto nostro, nel malaugurato caso in cui ancora non li conosceste, ve li consigliamo.

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