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Palazzo Sciarra a Roma ospita la mostra 'Sculture dalle Collezioni Santarelli e Zeri'

Di Stefania Taruffi
Dopo il successo della grande mostra sull’icona dell’arte americana del XX Secolo Georgia O’Keeffe, la Fondazione Roma offre al pubblico un’inedita esposizione intitolata Sculture dalle Collezioni Santarelli e Zeri, dedicata a due grandi esponenti del collezionismo italiano, Federico Zeri, celeberrimo critico d’arte, e la famiglia Santarelli.
Promossa dalla Fondazione Roma, la mostra è organizzata dalla Fondazione Roma – Arte – Musei con Arthemisia Group, in collaborazione con la Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli, e sarà ospitata nelle sale del Museo Fondazione Roma, Palazzo Sciarra, a Roma, dal 14 aprile all’1 luglio 2012.
Afferma il Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente della Fondazione Roma: “Siamo lieti di ospitare questa mostra che rende omaggio a due delle principali collezioni italiane di opere d’arte, quella della famiglia Santarelli e quella di Federico Zeri. Una delle missioni della Fondazione Roma è proprio di rendere accessibile al grande pubblico anche l’arte “nascosta” e quindi le opere di straordinaria bellezza e d’impossibile fruizione conservate nelle raccolte private. Entrambe le collezioni, pur non incrociando mai le proprie strade, contengono opere glittiche e sculture dall’Età Imperiale sino al ‘700, con un particolare interesse per la storia di Roma. La Città Eterna è il filo conduttore che ha ispirato le due raccolte, le cui scelte – singolarmente affini per alcuni aspetti e divergenti per altri – sono il motivo di questa esposizione. L’importanza dell’antichità classica, quale periodo storico e artistico che ha ispirato artisti di diverse epoche, i quali hanno fatto della lezione dell’Antico la cifra stilistica da cui sviluppare un proprio e autonomo linguaggio espressivo, è stata testimoniata da molte delle mostre ospitate dalla Fondazione Roma, tra le quali mi fa piacere ricordare “Via del Corso. Una strada lunga 2000 anni” (1999), “La Roma di Piranesi. La Città del Settecento nelle Grandi Vedute” (2006), “Il Quattrocento a Roma. La Rinascita delle Arti da Donatello a Perugino” (2008), “Roma e l’Antico. Realtà e Visione nel ‘700” (2010), “Il Rinascimento a Roma. Nel segno di Michelangelo e Raffaello”, da poco conclusasi.  Questa esposizione rappresenta dunque un ulteriore omaggio alla Città Eterna e a chi, con un importante lavoro di ricerca, ne conserva la memoria.”
La mostra “Sculture dalle Collezioni Santarelli e Zeri” è stata curata da Andrea G. De Marchi, con la consulenza scientifica di Dario Del Bufalo e presenta in prevalenza statue, grandi frammenti lapidei e bassorilievi dall’antichità all’epoca barocca. Le opere, in gran parte accessibili per la prima volta al pubblico in questa occasione, rappresentano gli interessi sulla scultura di Federico Zeri, condivisi dalla Fondazione Santarelli istituita dai figli nel ricordo dei genitori Dino ed Ernesta Santarelli. La cospicua quantità di pezzi va dai reperti archeologici sino al ‘700, con un particolare interesse rivolto ai marmi colorati e alla storia di Roma.
Le mostre sulla scultura sono ‘difficili’ da proporre al grande pubblico. Tuttavia, l’allestimento, curato da Corrado Anselmi e Andrea Damiano, è stato creato in maniera tale da rendere più ‘naturale’ il percorso, inserendo le opere nei contesti abituali in cui si trovavano originariamente: cortili, colonnati, addirittura è stata ricostruita la bottega di un maestro scultore con tanto di attrezzature, calchi e materiali.
Le opere provenienti dal lascito di Federico Zeri (Roma, 12 agosto 1921 – Mentana, 5 ottobre 1998), sono d’inestimabile valore storico, artistico e filologico. Il critico accumulò tali opere nell’arco della sua vita, senza mai disporre di grandi mezzi economici – come egli stesso raccontava – ma seguendo la propria curiosità e ricercando sempre la qualità, assistito da un’eccezionale competenza tecnica e da una notevole dimestichezza nel commercio dell’arte. Passione che ha permesso la tutela e la raccolta di moltissime opere che ora vengono restituite al pubblico. L’occasione consente inoltre interessanti considerazioni sulla figura di quello che è stato probabilmente lo studioso d’arte figurativa più insigne dalla metà del XX secolo in poi.
L’evento riunisce pezzi lapidei cercando di raccontare aspetti dello stile, dei soggetti e dei materiali della scultura, attraverso una selezione compiuta fra le due raccolte. L’esposizione mostra le affinità e le differenze che esse esprimono, permettendo qualche cenno sui vari approcci del collezionista nei confronti dell’opera da acquisire.
Per illustrarlo è stato selezionato un nucleo straordinario di oltre 90 opere tra statue, reperti archeologici e ritratti provenienti dalle due Collezioni private e da importanti istituzioni museali, quali l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, l’Accademia Carrara di Bergamo e i Musei Vaticani.
Per introdurre il visitatore nel clima suggestivo della mostra sono esposti capolavori come il Ritratto femminile e la Testa di satiro, entrambe di ambito romano appartenenti al I Secolo d.C. Reperti dell’antichità quali l’Ulpia Felicitas, busto femminile di Età tardo-repubblicana, e la Cerere del II-III secolo

Andromeda - Pietro Bernini

La ricchezza artistica delle due collezioni è documentata ancora dal Busto di Papa Paolo V Borghese (XVI sec.) di Nicolas Cordier e dal Busto del Cardinale Marzio Ginetti (1673) in marmo e porfido di Alessandro Rondone.
Sono esposti anche molti bassorilievi della tradizione berniniana che tramandano le reali fattezze dei loro committenti, illustrando una delle grandi conquiste figurative dell’Occidente: il ritratto.
Novità assoluta è l’illuminazione di alcuni pezzi, dinamica, proveniente da punti differenti. Si potranno così apprezzare meglio la qualità dei materiali e le tecniche scultoree delle superfici, nonché i volumi in gioco.
Spiega il curatore, A.G. DE Marchi: “L’opportunità di questa mostra è stata suggerita da una ragione ulteriore: vale a dire dall’accordo stabilito fra l’erede di Zeri, Eugenio Malgeri, e la Fondazione costituita dai figli di Dino ed Ernesta Santarelli, consacrata a promuovere la scultura. Non si è trattato di una vendita di pezzi lapidei appartenuti al grande studioso, ma di una cessione circoscritta nel tempo, pensata e pattuita con lo scopo di studiare, rendere fruibile e meglio conosciuta quella parte della collezione. Sembra del resto sempre più evidente che il carattere pubblico del patrimonio artistico – tema di cui si parla da oltre un secolo e mezzo con argomenti spesso demagogici – risieda soprattutto nelle possibilità di accesso diretto alle opere, più che nella loro proprietà in stretto senso giuridico. Così come – al contrario – non mancano deplorevoli accenti personalistici nella gestione di complessi storici e artistici appartenenti di diritto alla collettività”.
Sculture dalle collezioni Santarelli e Zeri
Palazzo Sciarra – Fondazione Museo Roma – Via Minghetti, 22 Tel.06 697645599
www.fondazioneromamuseo.it

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