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Momaboma: la borsa cre-attiva

di Cecilia Mazzeo
Accade che una borsa può raccontare storie, parentesi intime di vita, di luoghi. Schegge familiari, storiche, geografiche. Accade quando si ci si arrende a quel meraviglioso gioco chiamato “CRE-ATTIVITA’” e si mescolano gli oggetti, i pensieri, i colori. Si lega ciò che sembra disgiunto.
Questo fa l’eclettico marchio bolognese MOMABOMA ideato da Maurizio Longiati: crea borse che non sono solo utili contenitori, ma anche tesorieri di un qualcosa che non deve andare perduto. Ed ecco che una borsa può animarsi e parlare, farsi viva di pelle e cuore attraverso un sapiente collage di ritagli di giornale, materiali di recupero, pubblicità, ma anche fotografie dei propri cari, i disegni dei propri figli, i compiti, gli appunti, una tappezzeria domestica ormai consunta ma emotivamente preziosa, i simboli della nostra squadra del cuore, il nostro fumetto preferito e tanto altro ancora.
Si sa, per la donna la borsa è un prolungamento di sé. Un luogo segreto. Una specie di seconda pancia. Dentro ci trovi le sue abitudini, le sue sicurezze, ma anche le sue ansie e le sue fragilità.
Ci trovi fazzoletti, caramelle, gomme da masticare, campioncini di profumo, post it accartocciati, monete sparse, una boccetta di Rescue Remedy ché non si sa mai, un blister di antidolorifico, un lucidalabbra, una Moleskine, una stilografica e qualche matita spuntata, un orecchino spaiato perché l’altro chissà dov’è, il menù della pizzeria d’asporto vicino a casa, magari anche un biberon che gocciola, i cerotti e le salviette disinfettanti da portare al parco. Dunque un mondo. E se questo mondo lo rivesti di pareti che sanno di casa lo rendi ancora più tuo. E porti a spasso la tua vita, le tue emozioni. Sul marciapiede, nei negozi, in ufficio, in autobus.
Dice Maurizio Longiati: «Tutto ciò che appartiene al passato, mantiene intatto il fascino dell’umanità, dell’imperfezione, della normalità. Per questo mi lascio ispirare da qualsiasi oggetto usato e vissuto, che sappia raccontare la propria storia. Le emozioni suscitate da questi materiali sono essenzialmente visive e tattili, le stesse emozioni con cui impariamo a misurarci sin dai primi giorni di vita.».
In questa epoca di crisi e di precariato credo sia importante provare ad emulare nel proprio piccolo chi ha il coraggio di osare e di sdoganare la fissità mentale.
Scrisse Albert Einstein: “Non pretendiamo che le cose cambino, se facciamo sempre la stessa cosa. La crisi è la migliore benedizione che può arrivare a persone e Paesi, perche la crisi porta progresso. La creatività nasce dalle difficoltà nello stesso modo che il giorno nasce dalla notte oscura. È dalla crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i propri insuccessi e disagi, inibisce il proprio talento e ha più rispetto dei problemi che delle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza. La convenienza delle persone e dei Paesi è di trovare soluzioni e vie d’uscita.
Senza crisi non ci sono sfide, e senza sfida la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. È dalla crisi che affiora il meglio di ciascuno, poiché senza crisi ogni vento è una carezza. Parlare della crisi significa promuoverla e non nominarla vuol dire esaltare il conformismo. Invece di ciò, dobbiamo lavorare duro. Smettiamola definitivamente con l’unica crisi che ci minaccia, cioè la tragedia di non voler lottare per superarla.»”

www.momaboma.it

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