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Hermetico: il nuovo progetto musicale di Claudio Fabi

di Cecilia Mazzeo
Se si accendono le stelle è perché qualcuno ne ha bisogno. È indispensabile che tutte le notti in alto-sopra i tetti- anche fosse solitaria risplenda per tutti una stella.”
Ora siediti, mettiti comodo. Sì, dico a te. È questo che devi fare per entrare nella culla musicale di Hermetico di Claudio Fabi. Claudio, musicista, compositore, interprete, arrangiatore, manager, e ovviamente papà di Niccolò.
Hermetico è il suo ultimo progetto musicale, un giardino di note di piano solo, un Borgato per l’esattezza. La senti l’acqua che scorre? Senti la sua dolcezza? Il carezzevole vento? Il profumo d’erba nuova? Le vedi le farfalle volare e le stelle brillare? Se chiudi gli occhi e ti fai permeare da questa musica, l’anima ha un sussulto, imbibita di un antico colostro che nutre e distende. È un richiamo alle origini, al ventre del mondo, un sofà in cui abbandonarsi, finalmente cedere. Nudi e veri. Semplici.
Hermetico è il cammino che tutti accomuna, il ciclo vitale con le sue “stagioni” nostalgiche e suggestive. È un viaggio intimo nell’IO, nei sentieri scoscesi dell’anima.
E queste musiche lievi e ovattate che trattengono la memoria del liquido amniotico sono accompagnate da piccole parentesi di voci e parole. Voci guida degne di nota come Alberto Fortis, Franco Mussida, Teresa de Sio, Marco Fabi, Gianna Nannini, Fabio Concato, Jorge Drexler, Ricky Gianco, Eugenio Finardi, Niccolò Fabi che interpretano con raffinata delicatezza testi poetici e letterari (Neruda, Pavese, Borges, Whitman…per citarne alcuni). Ogni brano introduce una delle dieci melodie di Claudio Fabi.
Accade che si possa piangere ascoltandolo. Accade che i nodi si sciolgano e la ruggine diventi quasi amica. Accade che si abbia voglia di abbracci e di sanare vecchi rancori.
C’è il fiore del Balsamo di Galaad in questo cofanetto, un albero citato nel Vecchio Testamento per le sue proprietà medicamentose. Sì, cura questa musica. È leale e genuina, non si perde negli spigoli dell’innovazione, forse non sorprende, ma straordinariamente consola. Qualità assai rara.
E io me lo vedo Claudio, alto e nobile, con la sua chioma bianca che sfolgora, gli occhi che brillano. Me lo vedo a prenderci per mano per condurci nel suo Aleph, nella sua Anima mundi.
Perché: “vivere è una folle meraviglia, una prodezza piena di promesse con enigmi che si vivono nelle ombre e canzoni che sono come bandiere.”
 

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