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Fiorella Mannoia porta il Sud Tour al Creberg di Bergamo

Foto: Stefanino Benni – testo: Vincenzo Nicolello

Nel panorama musicale italiano ci sono molti artisti, ma raramente ci è capitato di vedere una professionista come Fiorella Mannoia. Il suo concerto al Teatro Creberg di Bergamo, dello scorso 22 maggio (organizzazione F&P Group) è stato un vero e proprio concentrato di spettacolo, al punto che la prima espressione saltataci in mente al termine dello show è stata: “dolce animale da palcoscenico”.
Per il suo “Sud tour” Fiorella sul palco non solo canta con la sua voce inconfondibile, ma ha anche ballato, rappato, proprio anche per rendere omaggio al suo pubblico in visibilio.
Insomma chi si aspettava un’artista compassata e forse un po’ malinconica, si è dovuto ricredere: la Mannoia ha dalla sua grandi pezzi del suo repertorio, ma riesce a regalare un valore aggiunto a cover di altri autori (Vasco Rossi, Lucio Dalla, Paolo Conte Ivano Fossati, Enrico Ruggeri, Luca Barbarossa e Massimo Bubola) presentando versioni memorabili di hit quali Sally, Cara e Via con me e molte altre ancora.
Tutte le due ore abbondanti sono state un alternarsi di emozioni, sottolineate ripetutamente dagli applausi di un pubblico convinto.
La scaletta è stata un giusto mix, tra vecchio e nuovo. Proprio il suo ultimo album Sud ci ha regalato una versione inedita della Mannoia, che è diventata anche autrice con contaminazioni etniche. Questo “fil-rouge” è stato un po’ la caratteristica del concerto, anche grazie alla presenza sul palco di musicisti provenienti dal Brasile, dall’Africa e, ovviamente dall’Italia. Ma grazie anche agli strumenti scelti per l’accompagnamento: percussioni, violini e viole, didgeridoo (tubo), arpa africana e strumenti tradizionali. Un cocktail esplosivo per ricordare a tutti il suo impegno nel sociale e il suo amore per il Sud del mondo; ma anche per spiegare la sua scelta di diventare testimonial del progetto Axé, l’iniziativa che vuole raccogliere ragazzi di strada per trasformarli in musicisti.
Nelle sue citazione quella dedicata al nostro paese: «Quant’è cambiata l’Italia, ricordo quando ci si guardava ancora negli occhi, …….. Perché ci hanno fatto diventare così indifferenti? Restiamo uniti, stringiamoci di nuovo»… e queste parole le ha recitate con tanto cuore.
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