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La Domenica nella società delle paste nella Repubblica del broglio

di Michela Pedemonte
Li abbiamo visti tutti, sono quegli uomini e quelle donne, che tornano per pranzo la domenica dopo aver fatto un passo in pasticceria.
Alieni dell’umanità in settimana e felici, consci ed impegnati cittadini la domenica.
Dietro a quelle paste, c’è un mondo, una società vecchia ed appiattita. Ci sono “ideali” conformisti atti solo a sentirsi in sintonia con la famiglia del  fine settimana, c’è assenza di verità e c’è il borghesismo, non inteso in termini di ricchezza economica ma di pochezza ideologica, più cieco.
Se una persona avesse da pensare al suo io, al mondo, alla società l’ultimo suo pensiero sarebbero le paste. Quest’idea che confonde il sensirti parte integrata della società attraverso il perbenismo e l’oppio delle menti, crea barriere, abbassa gli animi ribelli o almeno tenta di domarli, cerca di uccidere la libertà.
I pasticcini da thè dominavano il mondo mentre le paste nostrane tappano la bocca. E’ questa idea piccola del mondo che ci rende tutti schiavi del nostro microcosmo, ci impedisce l’eccellenza, perchè costa sacrificio e dedizione e ci rende facile preda di demagogie e populismi mentali.
Tutto per le paste? Si , tutto per le paste, per le paste. Perchè molti vedranno “l’attacco” alle paste come “l’attacco” al loro io italiano, all’ IGP  e DOP. Ed è  quello il punto, continuare a ritenere le paste e il  mandolino il nostro “amor patrio” e non “esaltare” sapientemente  le intelligenze nostrane come i centinaia di umanisti e scienziati, quelli sì con fantastico made in italy e non solo di domenica, ma tutta la settimana.
 

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