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Siamo ciò che mangiamo! Intervista a Leonardo Rubini

di Mario Masi
La storia di Leonardo Rubini è una storia di disagio, di lotta, di dubbi, alla ricerca di un armistizio con la sua malattia, la rettocolite ulcerosa, che dal 1997 al 2010 non gli ha concesso tregua. Leonardo non ha mai smesso di informarsi, di cercare, finchè ha capito che la soluzione è nell’alimentazione.
Così Leonardo sperimenta su di sé un regime alimentare in grado di sollevarlo dal disagio e racconta sul suo blog http://www.leonardorubini.org come è riuscito a eliminare tutti i sintomi della malattia e anche tutti i farmaci utilizzati.
Leonardo, la sua storia rappresenta una speranza per chi vive la sua esistenza dipendendo dai farmaci. L’alimentazione può davvero guarire?
Usare il termine “guarire” potrebbe creare dei fraintendimenti che è bene risolvere subito: nel mio caso, ad esempio, la predisposizione alla rettocolite ulcerosa non scomparirà mai, per cui se ricomincio a mangiare male è molto probabile che ritornino i sintomi. L’alimentazione è in grado di indurre una remissione, favorendo l’eventuale eliminazioni dei farmaci. Per capirci, vivere senza sintomi e senza farmaci, avendo energie e lucidità come e più di una persona “sana”. Questo può fare il giusto cibo.
Asma, malattie del colon, tiroiditi, dolori muscolari, possono essere legate a una cattiva alimentazione?
Quelle da lei elencate sono patologie che hanno alla loro base dei processi infiammatori cronicizzati nel tempo e uno squilibrio ormonale evidente. Avere un intestino in disordine, con una flora batterica “buona” decimata e una perdita seria di capacità filtrante (sindrome dell’intestino permeabile), sono fattori precursori di un’infiammazione così detta silente, cioè presente ma asintomatica. Nel corso degli anni, vedi predisposizioni genetiche, vedi fattori ambientali, questa può sfociare in una malattia cronica o autoimmune. Allo stesso modo, in correlazione, uno squilibrio ormonale, dovuto soprattutto all’assunzione di carboidrati ad alto carico glicemico (per esempio tutti i cereali e le loro lavorazioni, come la pasta, la pizza, il riso, ecc.), porta a un’eccessiva produzione di insulina e, in questo modo, si soffre di improvvisi cali di lucidità, sonnolenza, aumento del grasso corporeo, bisogno continuo di zuccheri, fino ad arrivare a creare problemi al comportamento ormonale.
Quali sono i cibi da evitare assolutamente?
Cereali, latticini e legumi, con un occhio anche alle solanacee (pomodori, melanzane, peperoni, patate, ecc.) che spesso creano fastidi. Sia chiaro, non sto proponendo questo stile alimentare a chi è in piena salute e non ha problemi di peso, perché capisco che è poco praticabile. Anche se consiglio sempre vivamente di provare per almeno un mese a mangiare in un certo modo e di limitare comunque quegli alimenti a un uso sporadico. Solo testando sulla propria pelle gli effetti di cui si può godere, si può arrivare a capire quanto il cibo sia in grado di determinare il nostro benessere. Personalmente, restringo in modo rigido la mia alimentazione per 4 settimane 2 volte all’anno e non nascondo che, se fosse per me, prolungherei i periodi, ma sappiamo bene che la vita sociale che facciamo, almeno finché non vi avrò convinti tutti, rende difficile questo stile alimentare 365 giorni all’anno.
E i cibi da prediligere?
Tanta verdura, frutta, grassi “buoni” (olio extra vergine d’oliva, frutta secca, esclusi gli arachidi che sono dei legumi, omega3, grassi saturi presenti nelle carni di qualità, come la selvaggina, ecc.), pesce, poche uova e carni magre. Nei negozi nei quali ci riforniamo tutti, oggi non è facile trovare la qualità, per questo consiglio sempre di sostenere e rivalutare gli agricoltori e gli allevatori locali, verificando sempre i loro metodi di lavoro. I bovini, per esempio, dovrebbero essere nutriti solo con erba e fieno (grass fed) e non con le granaglie e i pastoni fatti di cereali, cibo assolutamente dannoso per loro come per noi. Fortunato chi riesce a trovare la selvaggina o le carni di animali al pascolo, buona anche la carne grass fed, come detto. A questo proposito ci tengo a spezzare una lancia in favore di chi protesta contro gli allevamenti intensivi, dove gli animali vengono maltrattati, macellati in condizioni igieniche dubbie e dove vengono prodotte carni poco salutari per l’uomo. Questo è un punto di unione e di eventuale collaborazione con i vegani e i vegetariani a cui tengo molto.
Come possiamo impostare una sana dieta giornaliera?
Qui entriamo nello specifico e personalmente non ho mai amato chi propina la sua dieta su riviste, giornali o in rete. Ritengo che questo sia un lavoro che spetta al medico (quando si tratta di intervenire su patologie) o di un nutrizionista oppure biologo nutrizionista, figura che spesso coadiuva lo stesso medico, quando si tratta di impostare semplicemente una buona alimentazione per vivere meglio.
Il lavoro che sto facendo con il mio blog è improntato sulla divulgazione, sullo stimolare la curiosità e sul ricoprire un ruolo di “garante” in relazione alle tante disavventure che molti si trovano a vivere quando cadono nelle mani dei ciarlatani. Allo stato delle cose, credo sia importante che si dibatta su questo tema in modo costruttivo, già sarebbe un grande passo avanti verso una cultura del benessere e della prevenzione. Per non parlare dell’enorme risparmio che un corretto stile di vita comporterebbe sul SSN, ricordando che la voce “Sanità” è sempre in testa nel bilancio statale. E di questi tempi, con la crisi che morde e i problemi di debito pubblico che abbiamo, direi che risparmiare i soldi in modo intelligente dovrebbe essere la priorità, invece di continuare a tagliare pensioni e stipendi a chi fatica ad arrivare a fine mese.

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