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La magica energia di Giuliano Palma & The BlueBeaters

di Erika Sambuco
Laghetto di Villa Ada, ore ventidue, temperatura gradevole e tutti là sotto il palco, un intero pubblico che li aspetta… Sono loro, Giuliano Palma & The BlueBeaters ed a volerne trovare subito una “pecca” (dato che poi, per il resto dell’articolo, non farò altro che elogiarne solo le doti) potrei dire che sono dei perenni ritardatari: non sono mai stata ad un loro concerto che cominciasse all’orario stabilito; nella migliore delle ipotesi c’è da aspettare almeno una mezz’oretta… Ma ne vale davvero la pena!
Ed eccoli là: “The King” Giuliano Palma, “Sir” Fabio Merigo e “Cato” Gianluca Senatore

foto: Stefanino Benni

rispettivamentealle due chitarre, “De Angelo” Paolo Parpaglione al sax, Enrico Allavena al trombone, Peter Truffa alle tastiere, SheldonGregg al basso e Ferdinando “Count” Ferdi alla batteria. E gli ingredienti? Soul perché c’è tanta anima, Pop perché se ascolti una canzone poi te la ricordi e Reggae, Funk, Rock, R’n’B, TwoStep e quello che ascolti finisci per esserlo e per suonarlo. Troppo spesso sottovalutati ma in realtà ricchi musicisti e forse proprio per questo, nonostante il loro ultimo album Combo risalga al 2009, l’onda lunga dei live ed il loro pubblico non accennano a scemare: non hanno bisogno, loro, di incidere un disco l’anno per essere sempre richiestissimi, sempre amatissimi e non ci sono molte altre band di cui si può dire lo stesso.
C’è l’esperienza, c’è lo stile, elegante e inconfondibile, ma soprattutto c’è quell’energia magica che “The King” e soci sanno trasmettere e condividere con il loro pubblico ogni volta che salgono su un palco.
Peccato per qualche “problemino” a causa del quale il gruppo, soprattutto nella prima parte del concerto, si è dovuto prendere una piccola pausa tra un brano e l’altro: qualcuno inizialmente tra il pubblico ha insinuato che la band non avesse più quella certa età per esibirsi come un tempo; ovviamente il problema era puramente tecnico (di audio per l’esattezza)e The King ce l’ha ampiamente dimostrato con una performance che, in ripresa, ha acceso entusiasmi infuocati. Partendo da “Se nedicon di parole” a “Tell me now”, da “Domani” a “Nuvole Rosa” e ancora “Pensiero d’Amore”, ”L’appuntamento”, “Testarda io”, “Black isblack”, “Wonderful life” e come potevano mancare “Tutta mia la città”, “Che cosa c’è” e “Messico e Nuvole”; sotto il palco tutti, per tutta la sera, hanno cantato e ballato. Giuliano Palma & The BlueBeaters sono insostituibili, nel loro stile un po’ retrò, ti fanno dimenticare ogni cosa e pensare solo alla musica, al ritmo. Coinvolgente live, ringraziamenti a Roma e inconfondibile stacchetto di uscita… Gli anni passano, ma non per loro che sono sempre GRANDI!!

 
 

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