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Alice Cooper: Welcome To My Nightmare

Testo di Vincenzo Nicolello – foto di Stefanino Benni
MILANO – Un po’ come avviene con Marilyn Manson, anche per Alice Cooper ci si chiede se per lui sia importante la musica o il travestimento. I suoi spettacoli continuano ad avere come filo conduttore l’horror.  Esagerazioni e forzature sono così evidenti che spesso si è portati a dimenticare che Vincent Damon Furnie (questo il suo vero nome), classe 1948 è anche un ottimo musicista, prima di essere uno show man.  Musicista che dal 1969 sforna dischi di alta qualità.
I suoi fan rappresentano uno spaccato della società, ci sono i seguaci della prima epoca, ma ci sono anche i ragazzini, innamorati del dark rock. Tutti sono uniti da un elemento imprescindibile: al concerto occorre partecipare, magari diventando parte integrande delle scenografie e del travestimento.
Il suo spettacolo all’Ippodromo del Galoppo di San Siro, ultimo appuntamento del festival “Samsung City Sound” organizzato da Live Nation, arrivava da tre “sold out” invernali.  Ancora una volta (così come era avvenuto nelle precedenti esibizioni) Alice ha in qualche modo resistito alla tentazione di presentare troppi brani del suo ultimo lavoro discografico : “Welcome 2 My Nightmare”, ideale sequel del famosissimo ‘”Welcome To My Nightmare”, uscito nel lontano 1975. L’artista ha soprattutto ha voluto “regalarsi” e “regalare” un elogio alla sua carriera lunghissima, offrendo una scaletta “best of”, nella quale c’era tutto quanto un fan si aspetta di ascoltare.
Ma la vera chicca, su un palco scenograficamente perfetto, è stata l’evidente predilezione da parte di Cooper per l’aspetto musicale, cercando di tralasciare (o almeno di mettere in secondo piano) tutta quella fantasmagorica allegoria che condisce i suoi concerti. Non dono mancati glii artifici scenici, ma il vero godimento è stato vedere lui e la sua band suonare e convincere.
Così dopo un’ora e mezza di grande show ed una ventina di brani, il pubblico è ritornato a casa felice, dimenticando anche la dura guerra combattuta contro le fameliche zanzare di San Siro, arrivate puntuali sul pubblico al calar delle tenebre.
Prima dello show di Alice, altro rock e altro metallo con l’esibizione dei Baroness. Ancora una volta ci piace sottolineare le scelte dell’organizzazione, che ha selezionato una band di supporto in perfetta sintonia con l’headliner.  I Baroness sono un gruppo musicale sludge/heavy metal statunitense formatosi nel 2003 a Savannah, Georgia.  Anche da questi particolari, si dimostra l’attenzione per la qualità della musica ed il rispetto per il pubblico.
Questa la scaletta diramata dall’ufficio stampa: Vincent Price (intro), The Black Widow, Brutal Planet, I’m Eighteen, Under My Wheels, Billion Dollar Babies, No More Mr. Nice Guy, Hey Stoopid, Is It My Body, Halo of Flies , Muscle of Love, Guitar Solo, Feed My Frankenstein, Poison, Wicked Young Man, I Love the Dead, School’s Out. Bis: Elected.
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