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The Duke Ellington Orchestra: la magia del jazz e dello swing

Foto e testo di Stefanino Benni

Ieri sera il Blue Note di Milano ha ospitato in concerto THE DUKE ELLINGTON ORCHESTRA, ovvero la più autorevole interprete della musica di Duke Ellington, che ha calcato i palchi dei più famosi jazz club di tutto il mondo.

Abbandonarsi ai magici suoni Jazz e Swing di pezzi come “Don’t mean a Thing (If It Ain’t Got That Swing)”, “Black, Brown and Beige”, Liberian Suite”, e molti altri, sensazioni di musica ed immagini che accarezzano la pelle e ci portano lontano con la mente.

“Don’t mean a Thing (If It Ain’t Got That Swing)” fu la prima canzone ad usare il termine “swing” nel titolo, facendolo entrare nel linguaggio comune all’inizio di quella che fu poi chiamata “l’età dello swing” e infatti come dice il titolo in rima di questo famosissimo pezzo “Non significa nulla se non ci metti quello swing”.

Stiamo parlando delle musiche di The DUKE ovvero di Ellington Edward Kennedy, compositore, pianista e direttore d’orchestra, che è stato uno dei più grandi protagonisti della storia del jazz. In oltre cinquant’anni di carriera ha prodotto la bellezza di oltre duemila brani musicali (canzoni, commedie musicali e musiche per film), oltre ad aver compiuto innumerevoli tournée nel mondo intero con la sua big band. Numerosissime le onorificenze e riconoscimenti, dottorati onorari, Grammy, menzione speciale all’ambitissimo Premio Pulitzer nel 1999 ma tra questi l’elemento maggiormente distintivo è l’essere stato il primo afro-americano ad apparire su un’effigie di una moneta degli Stati Uniti, insomma stiamo parlando di un Mito e della sua Fantastica Musica.

In onore di Duke Ellington va anche ricordato che quel genio musicale di Joe Jackson sta promuovendo il suo ultimo lavoro musicale intitolato proprio “THE DUKE” e a breve sarà anche a Milano per un bellissimo e prezioso Live.

Ma ritorniamo nella bellissima cornice del Blue Note dove THE DUKE ELLINGTON ORCHESTRA ha impreziosito le già magiche atmosfere, cullando la nostra mente tra incantevoli melodie che hanno visto con noi complice la Notte.

Un viaggio tra note jazz e swing, tra le pregiate sinuosità degli ottoni di sax e trombe che vi presento in alcuni momenti fotografici di questa magica serata. Con estremo piacere dedico il reportage all’Amico Massimo Cogorno, che adorava queste melodie e amava le raffinate serate Jazz del Blue Note……. Spesso, durante i viaggi in treno, abbiamo parlato di Duke Ellington e dei suoi capolavori musicali… e sovente diceva < Il jazz non si mette in posa per farsi fare il ritratto, è vivo e in continuo mutamento >

Ufficio Stampa BLUE NOTE MILANO: Parole & Dintorni

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