di Giorgia Petrini
Se nel film “Qualcuno volò sul nido del cuculo” tanta follia e disperazione circoscritta in un manicomio poteva quanto meno sembrare ragionevolmente al suo posto, nel film attuale di una Italia in pena, che vede protagonisti una serie di “matti odierni”, più o meno volontari, nessuno dei quali davvero lobotomizzato, sembrano tutti “irragionevolmente dove sono”.
C’è Grillo che si sbraccia in mare per protesta e vieta ai suoi di andare in tv con un piano di medio termine che, dopo aver decantato grandi rivolte e vasta innovazione, esprime il suo massimo baluardo in una possibile alleanza (con IdV…?) con chi continua a scoprire di avere patrimoni immobiliari che non sapeva di possedere dichiarando alla Gabanelli pittoresche risposte del tipo… “Mia moglie non è mia moglie…”; c’è Saviano che (sotto alla stessa scorta che solo quando riguarda la politica ci fa incazzare), continua ad intrattenere il proprio pubblico con “C’era una volta a Scampìa” contribuendo ancora oggi a demonizzare subdolamente il Sud mentre a Roma, solo negli ultimi 2 anni, ci sono stati più morti ammazzati che nel resto d’Italia; ci sono le tante storie di chi non si dimette mai da niente e nemmeno viene arrestato perché per una qualche autorevole e perpetua congiunzione astrale in questo Paese si ha il lusso di passare impuniti sempre, o quasi; ci sono le idolatrie di chi diventa un mito al quale essere grati solo quando muore, del quale abbiamo detto peste e corna fino a quando è stato in vita; c’è il calcio mercato con le sue scommesse clandestine note a tutti (eppure il tifo, anch’esso pilotato, non è mai stanco); ci sono gli slogan sui giochi d’azzardo e i Casinò da “gioca responsabile” …però poi fatti curare perché in fondo, anche se ti istigo, prima ti avviso; ci sono i cinesi dai quali si tenta ogni giorno di difendersi e di scappare per paura che ci rubino quello che però andiamo a comprare negli outlet (per effetto della moda firmata a basso costo) o per cui siamo disposti a spendere meno sotto casa, pur sapendo che magari ci lavora (di notte) …un bambino minorenne in un sotto scala; ci sono giornalisti che vogliono il carcere per chi loro stessi condannano a un processo mediatico (spesso nel tentativo di vendere più copie di un giornale che non si vende più) e giornalisti (gli stessi, oibò…o_O) che per difendersi istituiscono su Facebook gruppi intitolati “No al carcere per i giornalisti”…(???) autoproclamandosi idonei a ricevere (dalla stessa giustizia che vorrebbero per le intenzioni altrui) …“pene meno severe”. Meno severe di chi, mi verrebbe da chiedere? Rispetto a cosa? Al reato di diffamazione? Ma di che parliamo? C’è gente che si suicida per essere stata ingiustamente diffamata e cancella la propria vita in un secondo per tre righe di ignoranza altrui e qualcuno trova il tempo di far passare per assoluto un concetto (non certo di buon senso) che rischia di diventarlo?…
Non temere, piccolo gregge, poiché tuo Padre ha scelto volentieri di darti il suo regno. (33) Vendete i vostri beni e fatene elemosina; fatevi delle borse che non invecchino, un tesoro inesauribile nei cieli, dove ladro non s’avvicina né tignola distrugge. (34) Poiché dov’è il tuo tesoro, sarà lì anche il tuo cuore.
Non confidare nelle tue ricchezze e non dire “Questo mi basta”.
Penso che in questo tempo sia nostra (di tutti) responsabilità trovare il modo di dare un contributo serio ad un futuro imminente che ancora non c’è e del quale alleanze, movimenti e posizioni, sono solo un falso problema o un falso rimedio. Non serve molto, io credo. Basta desiderare nel nostro piccolo e nella vita di tutti i giorni di esprimere il meglio di quel che siamo in grado …di fare o dare. Attenzione, al prossimo e non a noi stessi! E’ tardi per accontentarsi del fatto che tanto non serve a niente o che la gente dorme o che siamo tutti frutto di una grande ingiustizia collettiva del nostro tempo. Nessuno è migliore di un altro, in generale …ancor meno se in questo tempo dorme anche lui. Se ricominciamo dal buon senso, il resto arriva. Forza e coraggio gente, un passo alla volta ce la possiamo fare!