di Monica Capo
Mentre nel Parlamento italiano va molto probabilmente in scena l’ennesima pantomima di Democrazia, mentre la stampa italiana è super impegnata con Papa Francesco, nell’isola mediterranea di Cipro si fanno prove tecniche di default.
Un’imposta addizionale del 9,9% su tutti i depositi superiori a 100.000 euro e del 6,75% su tutti gli altri è la misura annunciata da Ue e Fmi, in cambio di un salvataggio di emergenza da 10 miliardi.
Il presidente Nicos Anastasiades dovrebbe tenere oggi un discorso in Parlamento e un messaggio alla nazione per dire ai cittadini ciprioti che si è scelto uno scenario doloroso che potesse dare la possibilità di gestire ordinatamente la crisi ma la realtà è che semplicemente si è deciso di far pagare il salvataggio delle banche cipriote ai correntisti dell’isola.
A Cipro, naturalmente, in queste ore, si è scatenato il panico e la corsa agli sportelli bancomat, ma i Bancomat sono stati congelati e le banche saranno chiuse il 17 e il 18.
Insomma, la dittatura monetaria avanza e in Italia, siamo attorno al 52% di disoccupati di lunga durata; abbiamo un nuovo record assoluto del debito pubblico che nel mese di Gennaio sfonda la soglia dei 2.000 miliardi di euro; Passera, getta la spugna sul pagamento dei 70 miliardi di euro di crediti vantati dalle imprese (senza dire che i debiti delle amministrazioni locali sono prossimi ai 140 miliardi!), facendoci sapere che lo Stato pagherà solo 3 milioni su 70 miliardi; scopriamo che secondo i calcoli di Piazzetta Cuccia che il tasso medio di copertura dei crediti dubbi degli istituti italiani è del 39% rispetto a una media europea del 53 per cento.
A questo si deve aggiungere l’avvertimento forte e chiaro del presidente della Bundesbank, Jens Weidmann che ci avverte che se l’Italia smetterà di proseguire sulla via delle riforme, dovrà trarne le conseguenze sul piano economico, senza sperare in aiuti della Banca Centrale Europea.
Il che suona come un ricatto per obbligarci a fare nuove dolorose riforme del lavoro.
Dice l’antropologa Ida Magli che l’Europa unita dei tecnocrati di Bruxelles è una violenza inaudita contro la storia, la cultura e le tradizioni millenarie dei popoli che la abitano, e sembra proprio che Cipro, come la Grecia, siano solo dei laboratori in cui sperimentare le misure ed il grado di reazione della gente.
Se l’esperimento viene superato e le reazioni controllate la prossima volta verranno adottate misure ancora più “stressanti” con il disegno di applicarle al più presto a paesi sempre più grandi.
In conclusione, puoi pure non interessarti alla politica internazionale, ma prima o, poi, stai certo che sarà lei ad interessarsi di te.
E dire che anche questa manovra, con cui vengono tassati i depositi bancari contenenti SOLDI GUADAGNATI ONESTAMENTE DAI CITTADINI CIPRIOTI, viene chiamata “di stabilità”: Un Governo che si fosse rifiutato di farla, sarebbe stato indicato come euroscettico, antieuropeo o,peggio ancora, antidemocratico. Siamo proprio alla frutta. Poi chiedetevi anche il perchè Grillo ha preso così tanti voti, dopo un anno mezzo di governo di Monti, con cui “adesso siamo stabili” (parole sue, non certo mie).