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Ecologia del vivere: Bauman e l’amore liquido

Di Stefania Taruffi
download (1)Nel breve saggio ‘Gli usi postmoderni del sesso’, edito dal Mulino, Zygmund Bauman, il teorico della “vita liquida” e dell’”amore liquido” spiega le conseguenze del sesso postmoderno, facendo risalire alla liberazione sessuale del Sessantotto e alla rivoluzione consumistica iniziata in quegli anni, la scissione dell’erotismo, e quindi del desiderio, rispetto al sesso e all’amore.  Ed ecco che sesso e amore sono diventati come beni e merci, che altro non fanno che accendere il desiderio di possesso, per poi spegnerlo all’istante, una volta realizzato, in un ‘carpe diem’ consumistico. Da qui nascono nuovi desideri verso un nuovo prodotto, in una sequenza infinita. Il sesso rimanda alla sfera animale, l’amore a quella culturale, mentre l’erotismo – storicamente alleato ora con la funzione sessuale, ora con l’amore – nella sua versione postmoderna «si proclama, orgogliosamente e audacemente, unica e sufficiente ragione e scopo di se stesso». Un erotismo fine a se stesso, dunque, come se si trattasse di un autoerotismo a due; e difatti, il rapporto concepito come un continuo appagamento del desiderio, è «quello tipico fra clienti e servizi, consumatori e merci».
Tutto è a termine ormai. Se cambiamo tre telefonini in un anno, se ogni cosa è a termine, usa e getta, i contratti di lavoro sono a termine, perché doversi tenere lo stesso partner per tutta la vita? «Ciò che prima era considerata eresia del libertinismo, piuttosto che disturbo sessuale o perversione, ora diventa la norma culturale con l’autosufficienza dell’erotismo, ovvero con la libertà di cercare il piacere sessuale fine a se stesso», osserva Bauman.
La logica del precariato e della temporaneità legata al consumismo imperante, porta inevitabilmente alla ‘liquefazione’ dell’amore, la prima vittima di questa visione. Amore (costruzione e mantenimento), che vive in un contesto di stabilità, investimento a lungo termine, di capacità di aggiustare, anziché ‘sostituire’, foriero di stabilità e sicurezza e che al contempo, richiede sacrifici e compromessi.
Nella vita liquida di tutti i giorni, vorremmo tanto ancorarci a questa sicurezza, ma siamo pervasi dal senso d’insicurezza, camuffato da ‘senso di libertà’ e ‘possibilità di scelta’. La società dei consumi ci promette un prodotto sempre diverso, nuovo, di maggiore appeal, dalle prestazioni più elevate e che ci produce un piacere istantaneo, quanto effimero, come un orgasmo. E quindi corriamo dietro a desideri camuffati da bisogni.
La copertina del libro sintetizza molto efficacemente, e in maniera simbolica, questa emancipazione dell’erotismo da sesso e dall’amore: la frase «Sesso, erotismo e amore non possono esistere l’uno senza gli altri, eppure la loro esistenza si consuma in una guerra perenne per l’indipendenza» è ripetuta due volte, a formare il simbolo dello yin e dello yang. Un’armonia che però, pare sia impossibile.
Zygmunt Bauman
“Gli usi postmoderni del sesso” Ed. 
il Mulino, pagg. 80, €10,00
(Fonte: Il Sole 24 Ore)
 
 
 
 
 

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