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Giornata Mondiale dell'Ambiente: “pensa, mangia, conserva”

di Lorenzo Tagliaferro

“Think, eat, save”, “pensa, mangia, conserva”. È questo il motto della 41° Giornata Mondiale dell’Ambiente. Un motto utile a ricordarci quanto sia importante collegare una corretta alimentazione alla necessità di conservare e non sprecare le risorse alimentari che la natura ci fornisce. È una giornata speciale soprattutto per gli abitanti della Mongolia, il paese scelto per ospitare ed onorare l’edizione odierna, in quanto proprio in Mongolia si sta assistendo ad un vertiginoso sviluppo economico e sociale cercando di perseguire, tuttavia, la strada della sostenibilità e della green economy. A far prendere coscienza di tale necessità sono i dati incontrovertibili riguardo la questione ambientale che desta più di qualche preoccupazione tra gli abitanti del paese; un aumento medio di 2° centigradi della temperatura negli ultimi 70 anni e una costante diminuzione delle precipitazioni piovose. Fenomeni che colpiscono principalmente le attività agricole indispensabili al sostentamento di una parte importante di popolazione e che inducono la comunità ad una più adeguata conservazione del cibo. Tuttavia, la scelta della Mongolia non riguarda solo casualità economiche, ambientali o di sviluppo sociale, ma si rivolge anche alle caratteristiche proprie del popolo mongolo, alla loro vita think-eatprevalentemente nomade e alla capacità, quindi, di affrontare lunghi viaggi dovendo, obbligatoriamente, far ricorso alla conservazione del cibo per i fini della sopravvivenza. Un esempio su tutti e quello dei Borts, le classiche strisce di carne essiccata che i mongoli riescono a conservare, grazie ad un ambiente piuttosto secco, per interi mesi e che sono in grado di fornire elevati valori nutrizionali in dimensioni piuttosto ridotte. Un esempio di un vecchio sistema di sostentamento che risulta essere più che mai attuale ed ancor più necessario alla luce dei numeri che la UNEP ha fornito, in collaborazione con la FAO, riguardo gli enormi squilibri alimentari del pianeta che si trasformano in sprechi ingiustificabili. Circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono cestinate ogni anno, con numeri imbarazzanti per le nazioni occidentali nelle quali vengono gettati nel cestino circa 300 milioni di tonnellate di cibo destinato ad essere consumato. Una quantità che sarebbe utile, invece, a sfamare più di 900 milioni di persone che evidenziano sintomi di malnutrizione. La malnutrizione, appunto, è una delle più grandi preoccupazioni degli addetti ai lavori. La FAO, attraverso il report “The state of food and agriculture in 2013: food system for better nutrition” evidenzia come sia proprio questo fattore a creare enormi problematiche, non solo a livello sociale ma anche a livello economico, con spese sostenute per contrastare il fenomeno, che si aggirano intorno agli 1.4-2.1 trilioni di dollari all’anno. Il report sottolinea che il 26% della popolazione mondiale, corrispondente ad oltre 850 milioni di persone, vive nella denutrizione mentre stima che circa 1.4 miliardi di persone mostrano evidenti problemi di sovrappeso, casi tra i quali si contano oltre 500 milioni di casi di obesità evidente. Collegare questi numeri alla necessità di migliorare la propria alimentazione deve divenire un dogma necessario per la sopravvivenza di un intero ecosistema. Lo spreco non si riduce ad essere una questione di materie direttamente consumate, ma è anche un problema di materie prime utilizzate per la produzione di cibo. Pensiamo ai 1000 litri di acqua necessari alla produzione di un litro di latte o ai 16000 litri che servono per sostenere e sviluppare un intero ciclo di vita di una mucca, sono cifre che non possono e non devono lasciare indifferenti e che devono accrescere la preoccupazione e l’impegno rivolto al miglioramento del tenore di vita dei nostri figli e dei nostri nipoti. Anche solo a partire da oggi, nel momento in cui vi sedete a tavola, ripetete almeno una volta il motto della Giornata Mondiale dell’ambiente: “pensa, mangia, conserva”.
Per saperne di più: www.unep.org

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