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Venezia protesta contro le grandi navi in Laguna

di Elisabetta Rossi
Fuori le navi dalla laguna! Questo lo slogan gridato dai manifestanti e da chi si è gettato in segno di protesta nel canale della Giudecca a Venezia, le persone che non vogliono più che le le navi passino Bacino San Marco né tanto meno manomettere la laguna secondo fini speculativi.venezia
La laguna è stata mantenuta dai veneziani in mille anni di cura certosina, attenta, rispettosa, severissima. Venezia ha elaborato il primo sapere ambientale e create le prime magistrature ambientali del mondo, perché la laguna era la sua difesa, esattamente come è oggi. Venezia non è costruita per stare sul mare, ma per essere difesa da una laguna. E la laguna ha la stessa dignità culturale e storica della città, non può essere considerata come un “buco da scavare”, una discarica buona per tutti gli usi.
Cent’anni fa la profondità media della laguna era 40 cm; oggi è 1,50 m. e l’Istituto di Idraulica dell’Università di Padova valuta che tra 50 anni sarà di 2,50 m. Ogni anno la laguna perde in mare circa 1 milione di metri cubi di sedimenti, in un secolo sono scomparsi oltre 100 km/q di barena (caratteristica morfologica della laguna veneta): oggi la laguna è un braccio di mare: non si registra un parametro biologico o morfologico che dica che quella di Venezia è ancora una laguna.
Solo se l’indotto garantito da questo cambio di modello sarà giudicato insufficiente dalla città si potrà pensare ad accogliere ancora grandi navi, ma allora fuori dalla laguna, in uno dei tanti modi che si sono sperimentati con successo nel mondo. Avanza tra l’opinione pubblica l’idea di indire un concorso d’idee internazionale, e di adottare la proposta migliore.
Il Comitato No Grandi Navi chiede di essere ascoltato dal governo in occasione della riunione tra le parti, armatori compresi, convocata a Roma il primo ottobre da Enrico Letta insieme al ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi e al ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando.
Scrive Lidia Fersuoch nell’istruttivo manuale “Confondere la laguna”, Corte del Fontego Editore: “In questi ultimi cinquant’anni non si è mai deciso per il bene della Laguna, piegandola invece ad altri scopi, essendo sempre considerata una risorsa disponibile per alcune categorie economiche, piuttosto che un bene di tutti i cittadini, da preservare”.
La laguna di Venezia versa purtroppo  in uno stato di coma quasi irreversibile, mentre il progetto di trasformarla in un braccio di mare e in un porto per navi giganti in stile Nuova Rotterdam fa passi a sua volta da gigante.
 

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