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Emanuele Dotto, una vita da cronista

di Elisabetta Rossi
Emanuele Dotto, giornalista di punta della Rai, voce storica di Tutto il calcio minuto per minuto, conduttore tutti i sabato pomeriggio su Radio1 Rai del contenitore sportivo “Sabato Sport”. image
Ma anche lettore, estimatore, amico di Itali@Magazine al quale si racconta con queste parole: “Una vita da cronista, una vita da radiocronista. Non ho mai creduto alla predestinazione, ma ho  sempre pensato che con la volontà, un pizzico di buona sorte e una spruzzata di determinazione, nessun traguardo sia vietato. Ho da poco superato i 60 anni e da sempre ho avuto la passione, la voglia, il ‘bernoccolo’ di fare il giornalista. Ricordo un tema di prima elementare. che cosa vuoi fare da grande. Non avevo dubbi, volevo fare il giornalista, anzi il radiocronista e sono riuscito nell’intento da me espresso nel primo tema in prima classe elementare. La strada è stata abbastanza lunga, di media difficoltà, ma alla fine ce l’ho fatta.
Solite esperienze giovanili nei giornalini della parrocchia e della scuola. poi la curiosità e la passione mi hanno fatto fare il grande salto: il lavoro da “abusivo” in uno dei più antichi quotidiani della sera italiani, il “Corriere Mercantile”. Qualche anno di gavetta, gli studi universitari e il grande salto a “Il Giornale” diretto da Indro Montanelli. Assunzione presso la redazione genovese, anni duri ma indimenticabili. La stagione delle brigate rosse, gli anni di piombo, la necessità di saper fare un po’ di tutto, dalla cronaca alla giudiziaria, dalla “bianca”, intesa come la vita degli enti locali, agli spettacoli, allo sport.
E, nel dicembre del ’79, l’improvvisa e sorprendente chiamata alla Rai, senza padrini politici e senza raccomandazioni, e la scelta di fare la radio, dal “Gazzettino” della Liguria ai grandi avvenimenti dello sport.
Perché lo sport? Perché raccontarlo è bello ed entusiasmante e perchè ti consente di girare il mondo. Ho seguito 7 olimpiadi estive, tre olimpiadi invernali, decine di giri d’Italia e di tour de France, le esperienze ai mondiali e agli europei di calcio, di cui ho quasi perduto il conto. Ho girato il mondo in lungo e in largo, dalla Cina all’Australia, dall’Africa alle Americhe, l’Europa e il mondo. Una vita con il trolley a fianco, una penna, un notes e un microfono. E la voglia di imparare, di conoscere, di approfondire. 35 anni, suonati, di professione e la necessità di mettersi sempre in gioco e in movimento. E se rinasco? Rifaccio il cronista, il giornalista, il radiocronista. Più che un lavoro, una passione.
E la vita, si sa, è… appassionante“.

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