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Mamme vintage o super mamme da manuale?

di Marzia Santella
Se penso all’infanzia, alla mia mamma, mi vengono in mente sensazioni, il profumo della sua pelle che mi dava la sensazione di benessere assoluto, le sgridate a mille decibel e le risate fragorose e contagiose. Un flusso incessante di una miriade di nozioni, di amore, di memorie come se quel  cordone ombelicale si fosse trasformato in un moderno tubo catodico. L’infanzia è un momento delicatissimo per la costruzione della nostra personalità, per il nutrimento di cuore ed anima… Magari ad ognuno di voi verrà in mente, leggendo, un aneddoto, una carezza, un bacio.
Tutto questo sembra non essere più “La Cosa Giusta”.supermamma01g
Nel XXI secolo le mamme si ritrovano in una fase di cambiamento che sembra irreversibile. L’età media più matura rispetto ad un tempo, e i moderni ritmi frenetici hanno prodotto La Super Mamma da Manuale. Un esemplare , passatemi il termine, di mamma che si è convinta che tutto ciò che le e’ stato tramandato dalle figure femminili della sua famiglia non sia un patrimonio di sapienze e di cultura attendibile per la creatura che hanno in grembo. Ecco che allora, fin dal momento in cui scoprono  di essere incinta, scatta un meccanismo per cui iniziano a comprare ogni sorta di libro di psicologia per affrontare la gravidanza. Un porsi ammirabilmente informati verso la nascita: il vero miracolo che segnerà la vita per sempre. La scelta del biberon o della navetta per il trasporto diventano scelte esistenziali. Il padre diventa figura complementare, spesso  tacciato di incompetenza ancor prima di vedere la creatura. Una sensazione di onnipotenza si impadrona della neo mamma che litiga con zie e parenti se solo si azzardano a toccare il bebè. Un tempo l’aiuto altrui, lasciar prendere in braccio il piccolo era un momento di piccolo sollievo. Adesso sembra un reato.
Quando i figli arrivano negli asili si scatena l’ansia da manuale. Ogni mamma trova, difatti, un libro di psicologia che le si addice e lo segue alla lettera neanche fosse un testo sacro. Ecco che, allora, impongono al partner ed al bambino attività ludiche che magari nemmeno apprezzano. Se pensate che rimangono nelle scuole dell’infanzia mediamente, dalle 7 del mattino fino alle 5 e anche oltre nel pomeriggio, ciò che maggiormente bramano e’ ricevere coccole dai genitori.
Cosa si ritrovano invece? I giochi tutti insieme sul tappetone!
Le merende con calorie controllate, i pasti consumati ad orari quasi ospedalieri insieme ai compagni che diventano la loro famiglia che piaccia o no. La crescita che viene valutata al singolo giorno e al minimo “ritardo” nel conseguirla scatenano il panico nella mamma che teme chissà quale nefasto risvolto patologico.
Potrei scrivere esempi per ore ma ciò che mi chiedo davvero è come si potrebbe convincere queste super mamme da manuale a scuotere la testa, liberarsi da questi schemi indotti e diventare mamme vere che ascoltano, che coccolano. Mamme che sanno anche lasciare lo spazio all’immaginazione dei propri  figli, che insegnano a valorizzare i talenti e consolano dopo le sconfitte che hanno il pregio di aiutare a crescere. Mamme che donano affetto ma che rimproverano, che danno educazione e regole e le fanno rispettare anche se costa fatica dire no.
Queste Mamme da Manuale spaventano ma spaventa ancor più immaginare quali saranno i valori di questi piccoli di oggi e adulti di domani che vivranno in un mondo arido.
I libri di psicologia sono strumenti utilissimi ma come tutti gli strumenti vanno usati dalle persone competenti. Ciò che conta è il nostro istinto materno che ci fa scegliere le cose giuste, che ci fa vedere quando qualcosa non va: basta stare  con i nostri figli e ci parlerà.
foto: La Stampa
 
 
 

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