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Italia e Cina alleate contro i terremoti

di Lorenzo Tagliaferri

La battaglia per la previsione di un fenomeno tellurico è ben lontana dall’essere vinta ma, in un campo così complicato e pieno di incognite come quello degli eventi sismici, ogni piccolo progresso è fondamentale per imparare a conoscere con sempre maggiore confidenza i meccanismi che regolano questo tipo di devastanti emergenze. Firma_2
E’ in questo contesto che va vista la rinnovata collaborazione tra Italia e Cina. Collaborazione che vede coinvolti l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la China National Space Administration (CNSA) nello sviluppo del progetto CSES (China Seismo-Electromagnetic Satellite), che prevede la costruzione di un satellite in grado di analizzare con precisione di dati la possibile correlazione tra emissioni elettromagnetiche derivate dall’attività sismica e l’interazione di queste ultime nella produzione di perturbazioni nel plasma iono-magnetosferico.
Il lancio del satellite è previsto per il mese di Settembre del 2016 e la missione avrà una durata di circa cinque anni. Alla costruzione ed allo sviluppo del satellite hanno provveduto gli esperti del CNSA mentre il contributo italiano alla missione è quello dello sviluppo tecnologico delle attrezzature che provvederanno ai rilevamenti dei fenomeni. A guidare l’equipe italiana, formata da ricercatori dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), è il Professor Roberto Battiston dell’Università di Trento.
Nello specifico, il contributo italiano alla missione riguarda la costruzione di un innovativo strumento in grado di misurare quelle particelle energetiche che precipitano dalle fasce di Van Allen (una sorta di “ciambella plasmatica” formata da particelle cariche che, se eccitate, interagiscono con l’alta atmosfera) in conseguenza di un disturbo di natura elettromagnetica. Grazie a questa tecnologia, secondo Battiston “potremo sottoporre a verifica scientifica rigorosa i meccanismi che collegano il nostro pianeta e le sue dinamiche interne al plasma che circonda la Terra, con l’obiettivo di sviluppare nuove tecniche per il monitoraggio sismico dallo spazio”.
A contribuire alla realizzazione della strumentazione (che comprenderà rilevatori di particelle di alta energia, magnetometri fluxgate e search-coil, LP-RPA e ion drift meter), oltre all’Istituto Nazionale di fisica Nucleare, saranno l’Università di Tor Vergata, l’Università di Trento, L’Università di Perugia e L’Università di Bologna.
Il progetto CSES si configura come un importante passo verso una maggiore comprensione dell’interazione tra l’attività geofisica e le conseguenze che questa produce sull’atmosfera e contribuirà sicuramente a sviluppare nuovi paradigmi riguardo la conoscenza di un fenomeno difficilmente prevedibile come è un terremoto.
Per ulteriori informazioni: www.asi.it

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