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Cinématon: il film più lungo della storia

di Paolo Cappelli
Se volessimo stilare una classifica dei film girati nella storia utilizzando la durata come parametro di riferimento, la Palma d’Oro andrebbe sicuramente a Heimat (Patria), del regista tedesco Edgar Reitz. Il suo progetto, iniziato nel 1979 e concluso nel 2006, voleva ricostruire la storia del Novecento tedesco. La produzione della serie, costituita da 3 film per un totale di 31 episodi, più un prologo e un epilogo a parte, è iniziata  nel gennaio del 1979 con la stesura del soggetto e si è conclusa nel settembre del 2006, con la presentazione alla Mostra del cinema di Venezia di Heimat-Fragmente: Die Frauen, capitolo conclusivo della saga, che ha raggiunto così la durata complessiva di circa 55 ore.
Oggi, però, quest’opera considerata finora titanica, viene scalzata dall’idea visionaria di Gérard Courant, cineasta, scrittore, attore, poeta e produttore indipendente francese. Cinématon è il titolo del suo progetto di portata universale che, nell’arco dei trent’anni in cui è stato girato, ha raggiunto la ragguardevole durata di 150 ore! Alcuni dei più significativi stralci dell’opera saranno presentati nell’ambito del Lucca Film Festival, programmato dal 4 al 9 ottobre 2010 presso il Cinema Centrale – Auditorium S.Romano di Lucca.
La proiezione integrale è ben lungi dall’essere programmata, per i motivi che è facile immaginare (si tratterebbe di più di 6 giorni ininterrotti di visione), ma anche perché lo stesso Courant ha dichiarato che il progetto non può dirsi ancora concluso.
Gérard Courant nasce nel 1951 nella Lione che diede i natali al cinema dei fratelli Lumiére e vive il suo periodo post-adolescenziale tra Valencia, San Marcellino e Digione. E’ proprio durante il suo periodo universitario in quest’ultima città che si avvicina agli altri universitari appassionati di cinema, assieme ai quali fonderà un club di cinefili per la produzione di film indipendenti e d’avanguardia. I suoi modelli saranno Jonas Mekas, Maya Deren, Stan Brakhage, Jean Genet, Gregory Markopoulos e soprattutto Andy Warhol.
Nel febbraio del 1978, dopo aver maturato una profonda esperienza nella produzione di cortometraggi, grazie anche alla collaborazione e al sostegno del cineasta sperimentatore Patrice Kirchhofer, nasce l’idea di realizzare quella che sarà la sua opera maggiore: Cinématon, parola composta da cinema e marathon, in cui intellettuali, giornalisti e personaggi famosi legati al mondo della cultura divengono protagonisti. Il modello realizzativo immaginato è quanto mai semplice: ognuno ha a disposizione un solo ciak della durata di tre minuti e 20 secondi (perché questa era la durata massima di un nastro Super 8, il supporto multimediale più diffuso all’avvio del progetto) in cui può fare o dire ciò che vuole, tanto il film è muto.
Tra i personaggi ripresi figurano Barbet Schroeder, Nagisa Oshima, Volker Schlöndorff, Ken Loach, Youssef Chahine, Wim Wenders, Joseph Losey, Jean-Luc Godard, Samuel Fuller and Terry Gilliam, chess grandmaster Joël Lautier, Roberto Benigni, Stéphane Audran and Julie Delpy.

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