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Aspettando la cometa ISON

di Lorenzo Tagliaferri
 Astronomicamente, se tutta una serie di fattori verranno a coincidere, sarà l’evento più importante di questo 2013 e del prossimo 2014. Il passaggio della cometa ISON, meglio conosciuta dagli astronomi come C/2012 S1, potrebbe risultare osservabile, dal nostro pianeta, anche ad occhio nudo ed in diversi momenti della giornata. A scoprire ISON, lo scorso 21 Settembre 2012, furono gli scienziati Vitali Nevski e Artyom Novichonok dall’International Scientific Optical Network, in RussiaCometa-Ison
Il viaggio della ISON attraverso il nostro sistema solare vivrà di momenti a dir poco esaltanti e difficilmente ripetibili che, nel recente passato, ci riportano al 1997 quando la cometa Hale-Bopp fu visibile ad occhio nudo in tutto l’emisfero boreale del nostro pianeta. Il suo tragitto raggiungerà il perielio (ossia il punto in cui la sua orbita è più vicina al Sole) il prossimo 28 Novembre e si troverà alla distanza di circa 0,012 unità astronomiche alla stella del sistema solare, da lì in poi bisognerà attendere meno di un mese, esattamente il 26 Dicembre, il giorno di Santo Stefano, per ammirare la cometa nel suo passaggio più vicino al nostro pianeta. In quella data, infatti, ISON si troverà a solamente 0,4 unità astronomiche dalla Terra (una distanza calcolabile in circa 59 milioni di chilometri).
Lo sviluppo di questo interessante programma necessita, tuttavia, dell’utilizzo del condizionale perché la “tabella di marcia” potrebbe subire uno stravolgimento nel caso in cui, durante il passaggio nel perielio, la cometa non riuscisse a vincere la forza di attrazione della nostra stella. In quel caso il corpo celeste si disintegrerebbe tuffandosi attraverso la corona solare, raggiungendo temperature di milioni di gradi centigradi, ed esplodendo, o semplicemente “consumandosi” finirebbe il suo lunghissimo tragitto. L’eventualità non è certo un caso inedito visto che nel 2011 la cometa radente, Lovejoy, riuscì, in maniera del tutto sorprendente, a passare indenne la corona solare e rispuntò fuori dopo aver percorso qualcosa come 140.000 chilometri a temperature impossibili.
Il cruciale passaggio al perielio potrebbe produrre gli effetti che tutti noi speriamo. La cometa potrebbe infiammarsi e la sua coda potrebbe essere visibile anche ad occhio nudo. In verità, la cometa è già visibile nell’emisfero boreale ma solo a determinate ore del giorno, rivolgendo lo sguardo verso est, e solo nel caso in cui si sia in possesso di un telescopio. La possibilità di poterla osservare ad occhio nudo ci sarà solo nel momento in cui ISON abbandonerà la costellazione del Leone per tuffarsi in quella della Vergine.
Superato il perielio, nella seconda metà del mese di Dicembre, ecco che ISON potrebbe mostrare corpo e coda in differenti orari durante la giornata, ossia durante le ore del tramonto ed in quelle che precedono l’alba, rivolgendo lo sguardo ad ovest. Esauritosi l’evento ISON, per darci un ulteriore ricordo del suo magnifico passaggio, potrebbe “permettere” al nostro pianeta di transitare sulla sua orbita con la possibilità di assistere ad una spettacolare pioggia di meteoriti (del tutto innocui) attraverso la nostra atmosfera. Una vera e propria “parata” di “stelle cadenti” ad occhio nudo che, utilizzando sempre il condizionale d’obbligo, diverrebbe osservabile nei giorni tra il 14 ed il 16 Gennaio 2014.
Nella speranza di poter trovare condizioni meteo favorevoli e condizioni astronomiche clementi durante il passaggio attraverso il perielio prepariamoci a rivolgere lo sguardo verso l’alto per uno spettacolo che si preannuncia come un evento indimenticabile.
Per ulteriori informazioni: www.nasa.org

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