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Mi racconto in un aforisma: intervista a Sonia Grey

di Mario Masi
Il suo adagio guida è: ‘Vivi come se dovessi morire domani e studia come se non dovessi morire mai’. E dall’età di 18 anni, quando decise di realizzare il suo desiderio di fare televisione,  Sonia Grey non si è mai fermata, iniziando un percorso personale e professionale teso ad un continuo miglioramento.
Da ‘Striscia la Notizia’ a ‘Il bello delle donne’, da ‘Notti mondiali’ a ‘In forma con Sonia’, a ‘Unomattina weekend’ è dal 1990 che il grande pubblico ha imparato ad apprezzare le sue doti di conduttrice e attrice.
Dal 3 ottobre dalle 15,55 circa alle 16,20 conduce la seconda parte di Domenica in: “Domenica in… Amori“.
Oltre alla passione per la televisione Sonia Grey coltiva da anni un grande interesse per nutrizione ortomolecolare e per la programmazione neuro-linguistica (PNL).
Abbiamo proposto a Sonia un gioco: le abbiamo proposto di commentare degli aforismi e citazioni celebri.
“FORSE L’AZIONE NON PORTA SEMPRE FELICITA’, MA NON C’E’ FELICITA’ SENZA   AZIONE”  (Benjamin Disraeli, primo ministro britannico)
L’azione è la manifestazione più importante dell’energia perché quest’ultima si manifesta proprio attraverso l’azione. Il corpo animato agisce, il corpo inanimato non agisce. L’azione può essere fisica ma anche mentale. Spesso il pensiero si decodifica attraverso l’azione (azione di parlare o agire fisico). L’azione ha diversi tipi di interpretazione. Riferendosi al concetto di “Fatti e non parole”, si esalta la parte più fisica dell’azione (spesso apprezziamo una persona più per quello che fa che per quello che dice). Energia vitale, pensiero, parola che esprime il pensiero e azione fisica che esprime concretizzazione del pensiero e della parola. Non a caso “logos” significa “parola” e “pensiero”. Ci sono parole che esprimono simultaneamente il concetto di pensiero e di parola. Quando si parla di logica si parla di come il pensiero si esprima attraverso l’azione. Nell’aristotelico “Dalla potenza all’atto” si ritrova proprio il concetto di attuazione: la forza vitale del pensiero diventa attuazione nell’azione. La felicità si raggiunge quando il potenziale della Forza Vitale si attua: quindi non ci puo’ essere felicità senza azione, anche se l’azione non porta necessariamente alla felicità!
“IL VUOTO ESISTENZIALE SI MANIFESTA PRINCIPALMENTE SOTTO FORMA DI NOIA”  (Viktor Frankl, fondatore logoterapia e sopravvissuto ad Auschwitz)
Molti pensano che l’opposto di Felicità sia Tristezza, in realtà il termine opposto è Noia, perché la tristezza è comunque un sentimento attivo, la noia è un sentimento passivo. L’esistenza è fatta di emozioni: e=energia, motion=movimento. Energia che si muove. Noi esistiamo grazie alle nostre emozioni: emozioni che possono essere positive (che ci danno felicità), o negative (che ci danno tristezza) ma sono comunque emozioni. Quando non ci sono emozioni c’è la noia! Quindi possiamo dire che la noia è la mancanza di emozioni, quindi mancanza di energia che si muove, quindi vuoto esistenziale (vuoto di energia vitale). Noi “esistiamo” quando ci emozioniamo!
“CIO’ CHE L’INFORMAZIONE CONSUMA E’ ABBASTANZA OVVIO: CONSUMA L’ATTENZIONE DEI SUOI DESTINATARI. QUINDI, UNA RICCHEZZA DI INFORMAZIONI CREA POVERTA’ DI ATTENZIONE E UN BISOGNO DI DISTRIBUIRE QUELL’ATTENZIONE IN MODO EFFICIENTE TRA LA SOVRABBONDANZA DI FONTI DI INFORMAZIONE CHE POTREBBERO CONSUMARLA” (Herbert Simon, premio Nobel per l’informatica)
Potremmo citare il libro “I 36 stratagemmi” (Gianluca Magi). Uno di questi stratagemmi dice che un modo per prevaricare l’avversario è quello di abituarlo a una condizione di normalità con un sovraccarico di stimoli costante che produce un abbassamento dell’attenzione e quindi una conseguente vulnerabilità. Il motivo per cui più stimoli abbassano l’attenzione è dovuto al fatto che il cervello umano procede per “sottrazione e selezione” e non per “addizione” (se siamo in un ambiente chiuso molto rumoroso ma stiamo attenti al nostro interlocutore, ascoltiamo solo la sua voce e “cancelliamo” il resto). A oggi il volume di informazioni ha prodotto una completa perdita di interesse e di attenzione del cervello umano, con il conseguente suo degrado. Se vogliamo allenare il cervello verso l’”attenzione” dobbiamo ridurre la stimolazione selezionando!
“LA PERFEZIONE E’ RAGGIUNTA NON QUANDO NON C’E’ PIU’  NIENTE DA AGGIUNGERE , MA QUANDO NON C’E’ PIU’ NIENTE  DA TOGLIERE”  (Antoine de Saint- Exupèry, autore de “Il Piccolo principe”)
La metafora che può  funzionare è quella dello scultore che ha di fronte a sé un blocco di granito e produce una statua perfetta quando toglie tutto il granito in eccesso e lascia solo quello che serve per una forma perfetta. In questo senso dovrebbe funzionare anche la nostra vita. Occupiamo troppo tempo con azioni inessenziali, credendo nell’inganno che queste azioni le  facciamo per sentirci vivi. In realtà sappiamo che l’azione produce felicità solo quando produce emozioni, e non sempre questo accade. Molte delle azioni che riempiono la nostra vita sono banali, non producono emozioni ma ci fanno credere di essere vivi solo perché agiamo. Ma proprio molte di quelle azioni, in quel momento, tolgono spazio e energia che potrebbero essere destinati all’elaborazione di percorsi più essenziali e più emozionanti. Se vogliamo trovare l’energia che produce emozioni, dobbiamo eliminare sempre più ciò che facciamo di inessenziale!

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