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Il Volume della democrazia a Montecitorio

Di Vanessa Mannino

La politica da leggere, sfogliare, consultare, ascoltare. Si è svolta il 15 e il 16 ottobre a Montecitorio un’iniziativa promossa  dalla Camera dei deputati e l’Associazione Italiana Editori, con l’intervento dell’Associazione Librai Italiani di Roma, in collaborazione con Roma Capitale, il sostegno di Zètema Progetto Cultura e il contributo di Adi. Si tratta della seconda edizione de “Il volume della democrazia”, una rassegna a cui hanno preso parte alcuni autori dei libri presentati nella Sala dei Busti, sala nella quale è avvenuta la cerimonia di consegna del Premio Lucio Colletti sulla cultura politica in Italia e in Europa.

Il programma della prima giornata si è aperto proprio nella Sala della Lupa, la stessa in cui il 10 giugno del 1946 la Corte Suprema di Cassazione proclamò i risultati del referendum istituzionale che, il 2 giugno dello stesso anno, diede vita alla Repubblica Italiana. Gianfranco Fini, Giorgio Rebuffa, Carlo Galli, Kanti Bajpai, Roger Scruton e Carlo Mongardini hanno reso il loro contributo con interventi a sostegno dei valori democratici da preservare e sostenere nel nostro Paese.

Carlo Mongardini ha sottolineato come non sia sufficiente parlare di elezioni e quindi delle scelte effettuate dagli stessi cittadini, ma importante è anche il rapporto tra rappresentato e rappresentante nitidizzi la consapevolezza della scelta. Mongardini ha concluso la sua riflessione elogiando Roosvelt e affermando che “una grande democrazia deve progredire oppure finirà per essere grande, oppure cesserà d’esistere”.

Roger Scruton, docente di filosofia all’Università di Oxford e Washington, invece ha incentrato la sua attenzione sulla globalizzazione della democrazia, nella quale più è ampia la capacità governativa, minore è il controllo esercitato dal popolo. Scruton ha evidenziato come l’Unione Europea è una forma di globalizzazione, la quale in assenza di cambiamenti radicali entrerà in crisi, una crisi risolvibile attraverso l’istaurazione di una sovranità nazionale, oggi venuta meno. Giorgio Rebuffa ha concluso gli interventi sottolineando l’importante ruolo dei confini, affermando che oggi siamo in una democrazia globale dove il limes non si può più recuperare.

La rassegna è proseguita con la presenza di diversi dibattiti finalizzati alla presentazione e l’approfondimendo dei contenuti di alcuni dei libri presenti nella stessa esposizione. Nella Sala Aldo Moro hanno aperto la discussione Antonio Catricalà, Massimo Lo Cicero, Enzo Mattina, Mario Segni e Enrico Cisnetto che hanno affrontato il tema delle “riforme per il completamento della transizione italiana”. Sulla traccia dei libri da loro stessi scritti (come “Zavorre d’Italia” di Antonio Catricalà) tali autori, e non solo, hanno evidenziato i temi scottanti dell’attuale situazione italiana passando da quello delicato del Mezzogiorno a quello spinoso della liberalizzazione.

Nell’esposizione libraria, aperta in entrambe le due giornate al pubblico, tutti i volumi inerenti alle tematiche trattate: da “La technè e la polis” a “Istituzione, partiti, personaggi” oltre che  “Il futuro della libertà. Consigli non richiesti ai nati del 1989”, scritto e curato dal nostro Presidente della Camera Gianfranco Fini.

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