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Il potenziale per stare bene

E’ importante riconoscere che esiste, dentro di noi, un potenziale infinito.
la frase “fatti a immagine e somiglianza” questo vuole dire.
è una frase metaforica ovviamente – parafrasando Woody Allen, non è che Dio porti gli occhiali –
una frase che si riferisce al nostro enorme potere creativo.Ognuno di noi ha dei mezzi incredibili per realizzare qualunque cosa su questa terra.Ora, un aspetto di questo discorso è focalizzarci su come realizzare
ma qui vorrei sottolineare un altro aspetto.Considerate che il termometro del nostro potenziale non è la creazione in sé,
che può essere su tanti livelli diversi, possiamo creare ricchezza, creare arte, creare oggetti.
il vero termometro è nel livello di contentezza che abbiamo.
Conosco una quantità enorme di persone realizzate nel proprio lavoro,takai-massimo-celentano
ricche, senza nessun problema “reale” ma che vivono esistenze miserabili.
ora, lungi da me dire che i soldi non fanno la felicità, i soldi hanno la loro importanza in questo mondo,
d’altronde, i soldi sono solo percezione, solo energia in movimento, ma divago…
fermiamoci al livello di contentezza.
Quante volte non siamo felici?
quante volte siamo inquieti o insoddisfatti?
c’è una parte della nostra infelicità che dipende da cause esterne
(soldi, ad esempio, o salute, o i naturali moti della vita),
ma la maggior parte della nostra inquietudine ha una causa profonda,
una causa che è in massima parte spirituale.
Come rispondiamo alla nostra infelicità?
I modi normalmente sono due: o mettiamo una maschera,
neghiamo a noi stessi  e agli altri di stare male,
oppure rimaniamo invischiati nella sofferenza, raccontandoci la storia che la vita è sofferenza,
o che a volte si sta bene a volte si sta male, o peggio, che non ci meritiamo il diritto di stare bene.
Tutti e due questi meccanismi sono risposte di sopravvivenza del nostro ego,
modi opposti di affrontare (in maniera poco efficace) una situazione.
Se scappo e metto una maschera, sto reprimendo una sensazione, l’infelicità, che è reale.
e in quanto reale e repressa, aumenterà la sua forza e si farà sentire in un modo o in un altro,
come una infelicità sempre più grande o una depressione, o forse come un sintomo fisico.
Dall’altra parte, raccontandoci che la vita è così
o che noi non ci meritiamo di stare bene, stiamo creando con le parole la nostra realtà.
e visto che la infelicità è reale, e che quindi c’è un forte contenuto emozionale mentre esprimiamo a noi stessi questi concetti,
questa realtà sarà estremamente forte e davvero difficile da cambiare.
L’unico modo reale davanti alla nomente-aperta1stra sofferenza, davanti a qualunque tipo di sofferenza,
è quello di rimanere testimoni, abbracciandola e accudendola, non avendone paura.
nel momento in cui “restiamo” davanti al dolore, non è detto che scompaia.
magari non è il momento, magari è un dolore o una situazione che ci accompagnerà per molto o per tutta la vita.
Ma la cosa fondamentale che sta accadendo in quel momento
è che al di là di tutto noi rimaniamo consapevoli!
quello è il vero istante presente.
Se c’è una  possibilità che la situazione cambi o che il dolore decresca o sparisca, è quando siamo consapevoli.
ce lo dicono intere generazioni di meditatori,
ce lo dicono tutti i monaci buddisti rinchiusi nelle carceri cinesi.
Abbiamo davvero il potenziale per stare profondamente bene.
dobbiamo renderci conto di questo
dapprima, magari, in modo mentale, come semplice conoscenza.
e puoi farlo osservando e studiando le persone che stanno già bene,
che sono entusiaste nel loro approccio alla vita,
che non si lasciano abbattere dalle disgrazie,
che appaiono sempre serene.
a quel punto sai che è possibile.
poi devi imparare che è possibile per te!
è qui che la pratica diventa la chiave.
Ricorda che il potenziale è “energia” non realizzata.
immaginala come acqua.
per quanto grande, un bacino di acqua tende a ristagnare se non c’è movimento.
allo stesso modo, questo potenziale, fiorisce, germoglia, si sviluppa solo quando creiamo movimento.
dare porta a ricevere.
non lavoriamo mai con le energie nostre, ma con l’Universo intero.
così quando “diamo”, si crea un vuoto che l’Universo tende a riempire.
in questo modo l’energia si muove
in questo modoil nostro potenziale si sviluppa.
Come ci comportiamo davanti alla nostra sofferenza?
mettiamo una maschera?
ci nascondiamo nel fatto che non ci meritiamo altro o che comunque nella vita si soffre?
provate a RIMANERE
stabili davanti alla vostra sofferenza.
nel punto di quiete assoluta.
nel punto di totale apertura.
questa è la Via
Continuiamo a praticare con fiducia, con energia, e con intelligenza.
i risultati non potranno che arrivare!

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