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Yann Tiersen all'Auditorium. Quando il talento si dona.

Testo di Marina Capasso, foto di Serena De Angelis
Yann Tiersen, amato e rinomato compositore e polistrumentista minimalista francese, raggiunge il successo in Francia nel 1998, con la pubblicazione del suo terzo album “Le Phare”, ma la popolarità all’estero arriva con le colonne sonore dei celebri film “Il favoloso mondo di Amélie” del 2001, del quale non si può definire semplice soundtrack, ma vero e proprio “secondo protagonista” e “Good Bye, Lenin” del 2003. Ma pensare di legare il suo nome esclusivamente a questa produzione è pura follia. La musica di questo “poeta musicale” è ricca di stimoli evocativi, di contrapposizioni e sinergie perfette tra suoni dolci, lievi e note di forte impatto sonoro ed emotivo. Le sue composizioni sembrano avere dentro una vena di malinconica tristezza. Viaggi dalla dimensione quasi onirica, come fuori dal tempo, ma, nello stesso tempo di impatto forte, possente. L’atmosfera suggestiva, creata nella cavea dell’Auditorium in Roma, in occasione della rassegna “Luglio suona bene”, è riuscita a scaldare gli spettatori preoccupati per il possibile arrivo della pioggia. Tiersen ha presentato al folto pubblico brani tratti dai suoi album strumentali meno noti; il suo ultimo album “∞ (Infinity)”, che segue l’acclamato “Skyline” del 2011, è stato composto in Islanda e sull’Isola di Ouessan in Bretagna e presenta, oltre a melodie classiche e raffinate, momenti di avanguardia e di intreccio con musica elettronica. Un talento innato quello di Tiersen, che ne fa un artista eclettico, capace di passare da uno strumento all’altro con una facilità estrema. Pianoforte, melodica, fisarmonica e violino anche all’interno di un unico brano, associato poi ad una voce calda, in piena fusione con i componenti del gruppo che riescono ad accompagnare ed impreziosire le melodie con sottili, ma preziose sfumature. Le suggestioni sono state così numerose da far sembrare l’esibizione quasi troppo breve, tanto da suscitare nel pubblico la richiesta di due bis, che gli artisti hanno volentieri concesso quasi a ringraziare per il calore dimostrato. C’è chi nasce con una missione, quella di Tiersen è sicuramente quella di emozionaci donandoci il genio che è dentro di sé.

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