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L'Adorazione dei Magi risplende di nuovi colori

«Un’opera d’arte è un testo poetico che si esprime in figura ed esige conoscenza e non sbalordimento» ha dichiarato il direttore della Galleria degli Uffizi poche ore fa alla presentazione del dipinto Adorazione dei Magi di Leonardo Da Vinci. Dal 2011 il dipinto su tavola (cm 246x 243) è stato trasferito all’Opificio delle Pietre Dure per il restauro realizzato anche grazie all’Associazione Amici degli Uffizi. L’evento ha richiamato l’attenzione internazionale dimostrando quanto la figura geniale e straordinaria di Leonardo sia rimasta immutata fino al XXI secolo.LdV Durante la pulitura
L’opera che doveva essere una pala d’altare, fu commissionata dal Monastero di San Donato a Scopeto, venne  iniziata nel 1481, e lasciata incompiuta per la fuga di Da Vinci a Milano. Si tratta di una sfida investigativa straordinaria per il team composto da restauratori, fotografi, tecnici, dal laboratorio scientifico dell’OPD. Al centro del dipinto, che doveva essere un quadrato perfetto, Leonardo Da Vinci pone l’epifaniache significa la manifestazione. Leonardo decide di dipingere il momento in cui il bambino da la benedizione agli astanti rivelando la sua natura divina. La sua scelta rivoluziona il tema dell’epifania nella composizione e nell’iconografia.
Ad illustrare le fasi del restauro presenti anche il soprintendente  dell’Opificio delle Pietre Dure Marco Ciatti  direttore dei lavori con Cecilia Frosinini, la soprintendente ( uscente) per il Patrimonio Storico Artistico ed Antropologico e per il Polo Museale della città di Firenze Cristina Acidini, il presidente degli Amici degli Uffizi Maria Vittoria Rimbotti. I restauratori per gli strati pittorici Roberto Bellucci e Patrizia Riitano.
Straordinario il confronto del dipinto prima e dopo gli interventi occorsi  di diagnosi, di pulitura attraverso un graduale assottigliamento dei vari materiali che si sono sovrapposti nei secoli. Le parti disegnate da Leonardo emergono mostrando, in modo  plausibile, come si svolgeva la composizione delle opere, mostrando la sua attenzione per la prospettiva. Figure risultano abbozzate ed altre sono molto definite. In alcune parti rivela continui cambiamenti, mostra composizioni complesse disegnate a mano libera. Appare evidente attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie il punto di fuga, i colori così come dovevano essere. L’Adorazione dei Magi riveste particolare importanza perché ha permesso il recupero della leggibilità. Un’opera complessa, perché sembra non possedere un equilibrio. Una rara ed incredibile opportunità, per i restauratori,  di analizzare l’opera, di carpirne i segreti, sondando le tecniche di da Vinci consci  che non doveva essere vista. Il restauro del dipinto verrà concluso per poi proseguire con il restauro del supporto ligneo e, infine, riprendere il suo posto nella Galleria degli Uffizi presumibilmente nella Sala 15.
Il restauro del nostro patrimonio artistico deve diventare interesse di tutti, secondo Amici degli Uffizi, associazione che conta oltre 7 mila iscritti. Contribuendo, come è accaduto con l’Adorazione dei Magi, alla salvaguardia delle opere d’arte si educa alla conoscenza ed alla consapevolezza che il museo così come le opere d’arte sono parte di ognuno di noi.
Marzia Santella

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