Malati di sesso, posseduti dal lavoro, sconvolti dallo shopping, dipendenti dallo sport e dalla forma fisica, ossessionati dalla pulizia, tormentati da un cattivo rapporto col cibo, sono solo alcune delle dipendenze dei personaggi di TOSSICI commedia che è presentata dal “Il Piccolo di Trastevere” in scena fino al 26 ottobre, che unisce la risata pura alla più seria riflessione. Chi sono i veri Tossici? Quali sono le dipendenze? E quando sono tali?
Sembra partire da qui la ricerca di Paolo Andreotti regista e autore di questa pièce che coinvolgerà lo spettatore in un vortice di battute e risate alternati a momenti quasi drammatici. I sette personaggi si troveranno per errore intrappolati nell’ascensore di un centro commerciale nel momento della chiusura. Ognuno ha una sua storia da raccontare e qualche scheletro nell’armadio; lo spazio angusto, lo stress e l’arrivo di un “vero Tossico” armato di pistola saranno i fatti scatenanti di una reazione a catena che coinvolgerà i 7 personaggi (o forse sono 8?), che questa volta non sono in cerca d’autore ma in cerca delle loro vere identità una volta abbandonate le maschere. Le ossessioni, che i bravi attori in scena regalano al pubblico, sembrano infatti rappresentare la salvezza e l’appiglio sicuro contro il mondo che corre troppo veloce e spesso lascia indietro i più deboli. Dipendenza e tossicità invece danno l’illusione di essere gestibili.
Sono proprio i piccoli tic quotidiani di ognuno di noi che proteggono dal mondo esterno e dal giudizio degli altri: tic come maschere, maschere come dipendenze. Ma sarà veramente così? Non c’è giudizio nella scrittura e nella recitazione di Andreotti che si avvale della collaborazione dei bravissimi Daniele Blando, Davide Santarpia, Valentina Gemelli, Andrea Villanetti, Cristina Galardini e Rita Gianni. Tante, tante risate ma una seria riflessione sul mondo di oggi. Galeotto fu l’ascensore.