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Ecomondo. Arte riciclata


Museo del Riciclo a Rimini
Museo del Riciclo a Rimini

Di Francesca Lippi
Gordon Moore, nel 1964, diceva che“la velocità dei processori raddoppia ogni due anni”. La tecnologia informatica, infatti, avanza rapidamente: in pochi mesi i core dei processori crescono e le schede madri invecchiano ad una velocità impressionante. I passi da gigante dell’hardware dei pc hanno però un inevitabile effetto collaterale: con altrettanta rapidità infatti diventano spazzatura che sarebbe meglio riciclare. Oltre ai casi di riconversione per beneficienza (che vedono la donazione di interi personal computer) e la riconversione per fini hobbistici (con la trasformazione di compilatori in oggetti completamente diversi grazie al modding), adesso si ricicla per arte. Un bellissimo esempio ce lo regala il consorzio Ecolight che sta presentando alla Fiera di Rimini fino al 6 novembre opere artistiche realizzate con i Raee, ovvero i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.


Raee per ‘Techno-look’ realizzato da Giancarlo Aliberti
Raee per 'Techno-look' realizzato da Giancarlo Aliberti

L’ecotecnologia illumina l’arte
Il consorzio Ecolight dal 2004 è uno dei maggiori sistemi collettivi per la gestione dei Raee, delle pile e degli accumulatori. Il consorzio, che raccoglie circa 1.200 aziende, è il terzo a livello nazionale per quantità di immesso e il primo per numero di consorziati. Rappresentando più del 90 per cento del settore, è punto di riferimento per la grande distribuzione e per i produttori di apparecchi di illuminazione. Quest’anno Ecolight ha scelto la quattordicesima edizione di Ecomondo (la Fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile) per sensibilizzare riguardo il  riciclo dei rifiuti elettronici attraverso l’arte. Ed ecco quindi che, presso la Hall Sud della Fiera di Rimini, viene proposta una rassegna di più di 200 opere realizzate con l’utilizzo di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Il sistema consortile di gestione degli scarti elettronici ha raggiunto la propria operatività a partire dal 2009, anno in cui, secondo i dati del Centro di Coordinamento Raee, sono state raccolte più di 193mila tonnellate di questo tipo di rifiuti che hanno portato al recupero di oltre 110mila tonnellate di metalli e alla mancata emissione di circa 3milioni e mezzo di tonnellate di Co2. Per il 2010, le previsioni di raccolta di rifiuti elettronici parlano di oltre 240mila tonnellate.
Fra gli esempi più interessanti, fanno sapere dal consorzio, vi sono le schede elettroniche di vecchie lavatrici utilizzate per la creazione della lampada ‘Lucetrice’, di Camillo Fiore”. Con un case di un pc non più funzionante Gianni De Paoli ha realizzato, invece ‘Progresso Lento’ e i Raee diventano la cornice del suggestivo ‘Techno-look’ realizzato da Giancarlo Aliberti che con questa opera ha vinto il premio Ecolight al secondo concorso internazionale di pittura e design Rifiuti in cerca d’autore. Non solo. Il Museo del Riciclo presenta anche alcune opere in anteprima, realizzate appositamente per Ecomondo 2010, come “Doppia pelle” di Olga Marciano e “Ecolight-Ecolife”, una installazione realizzata da Olga Marciano e Giuseppe Gorga.
'Progresso Lento' di Gianni De Paoli
'Progresso Lento' di Gianni De Paoli

“Abbiamo voluto portare un messaggio di valore in quella che è la più grande vetrina dedicata all’ambiente”, dice Walter Camarda, presidente di Ecolight. Il progetto Museo del Riciclo è nato con il preciso scopo di dare valore al lavoro dei molti artisti che, utilizzando materiali di scarto, arrivano a realizzare delle opere. “Questo”, continua Camarda, “è un modo per stimolare e accrescere,  attraverso l’arte e la creatività, la sensibilità sul tema dei rifiuti, in particolare sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche”.  Poiché gli oggetti elettronici caratterizzano oramai quasi ogni momento della nostra vita, è necessario raccoglierli e riciclarli non solamente per fornire importanti materie prime seconde, ma anche ai fini di limitare la dispersione di sostanze inquinanti nell’ambiente. E l’arte se ne arricchisce.

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