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L’energia del futuro: pubblicato il World Energy Outlook

Di Marco Milano


Un appuntamento annuale, un importante riferimento per conoscere e capire l’energia di cui ha bisogno il pianeta: è stato presentato lo scorso 9 Novembre, a Londra, il World Energy Outlook 2010 (WEO 2010), report redatto dall’ Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA- International Energy Agency) che sintetizza e spiega tutto ciò che riguarda la domanda, la produzione, il commercio e gli investimenti nel settore energetico da oggi fino al 2035. Le informazioni e i dati forniti dal report comprendono tutte le fonti di energia e ogni singola regione.

Il WEO assume quest’anno le caratteristiche di una guida fondamentale, oltre ad avere anche un valore fortemente simbolico. Gli effetti della crisi economica continuano ad essere drammatici, le previsioni sui futuri scenari energetici mondiali in termini di costi, investimenti e crescita sono perciò tra le priorità in un’attesa fase di riequilibrio globale. L’analisi sulla potenziale velocità di ripresa dei mercati fa il paio con il quadro generale e necessario sul rapporto tra cambiamenti climatici e riserve di approvvigionamento. L’orizzonte del report può sembrare certo lontano (si parla del 2035), ciononostante risulta semplice individuare i protagonisti e i responsabili dell’evoluzione energetica di qui a quella data: economia dei servizi energetici, politica, tecnologia e consumatori.

Secondo le indicazioni del World Energy Outlook, tre sono le direzioni possibili, sintetizzabili in ‘scenari’: scenario nuove politiche, scenario politiche attuali, scenario 450. In particolare, il primo è riferito agli impegni presi dai rappresentanti dei paesi partecipanti al Summit Onu di Copenhagen. Secondo Nobuo Tanaka, direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia «I governi sono stati presi in parola, presumendo che saranno effettivamente attuate le politiche e le misure annunciate, anche se in maniera cauta, in modo da garantire che gli obiettivi prefissati siano soddisfatti».

Lo scenario 450 implica un cambiamento nel sistema energetico mondiale che permetta di stabilizzare la concentrazione atmosferica di CO2 equivalente a 450 ppm (parti per milione). La stima di crescita della domanda primaria di energia tra il 2008 e il 2035 sembra essere pari al 36% – pari ad una media del’1,2% all’anno – con una copertura del 50% da parte dei combustibili fossili, tenendo ben presente il dato allarmante dell’aumento del prezzo del petrolio.  In questa prospettiva, ecco riconfermarsi il potenziale delle fonti di energia rinnovabile. La crescita della presenza delle fonti rinnovabili a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, anche in Italia, è solo il primo passo di quello che dovrà essere un ruolo centrale nella riduzione di emissioni da anidride carbonica e nella diversificazione dell’approvvigionamento energetico, con politiche mirate e costanti. Tutto ciò significa, in definitiva, maggiori risorse da destinare all’energia verde, col supporto della politica.

Nello scenario nuove politiche, infatti, si prevede che l’intervento della politica nel 2035, in termini strettamente economici, dovrà essere pari a 205 miliardi. Al di là di proiezioni, percentuali, priorità di specifiche fonti rinnovabili rispetto ad altre, il contributo del report dell’agenzia, nel quadro complesso di questo periodo storico, è una chiara indicazione verso obiettivi che nascondono possibilità risolutive della crisi economica e sociale.  Due giorni prima della pubblicazione del WEO, ricorreva il 23° anniversario del referendum italiano del 1987, che sanciva la decisione del nostro paese a rifiutare l’alternativa energetica nucleare. La ricorrenza è stata festeggiata e ricordata in diverse piazze italiane e non a caso. Basterebbe sfogliare le pagine del report per convincersi dell’inopportunità di un ritorno all’atomo, che non appartiene più al futuro, ormai.

Degno di nota all’interno del rapporto è il capitolo dedicato al Picco del Petrolio, che nella peggiore delle ipotesi, stando alle analisi in esso riportate avverrà nel 2020. A lasciar perplessi però sono le premesse che consentono di ottenere tale previsione ottimistica. Se si osserva con attenzione il grafico, nello specifico la zona colorato d’azzurro corrispondente alle riserve “ancora da sfruttare” e quelle che si prevede verranno scoperte a tal fine, ossia il calcolo si basa anche su  giacimenti petroliferi che ad oggi di fatto non esistono e che difficilmente  saremo in grado di sfruttare.

Nel grafico ancora sottostante l’inevitabile corsa al rialzo del prezzo del petrolio che renderà inarrestabile il cambiamento in atto e la nuova rivoluzione energetica.

Per chi fosse interessato, qui è possibile leggere il documento di sintesi del WEO 2010 in italiano.

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