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Un museo della Grande Guerra ad alta quota

di Caterina Ferruzzi
Sorge sulle Dolomiti, in cima alla Marmolada, il museo a più alta quota d’Europa, con i suoi quasi 3000 metri di altitudine sul livello del mare.
Una prima sede sorse nel 1990 da un’idea del dott. Mario Bartoli e dal finanziatore del progetto, dott. Bruno Vascellari. Museo della Grande GuerraQuest’anno, in occasione del centenario dall’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, il museo cambia completamente faccia e si fa moderno e multimediale, pronto ad accogliere i visitatori e a raccontare la storia di quegli uomini che difesero la propria patria in terribili condizioni climatiche e luoghi impervi. L’inaugurazione è avvenuta qualche giorno fa e già si pensa che l’estate possa portare molti turisti in cima alla vette per ammirare non solo un paesaggio unico al mondo, ma anche per fare un percorso di scoperta culturale.
Il Museo della Grande Guerra è infatti molto più di una semplice raccolta di cimeli, reperti, armi, divise e documenti. Nel restyling dell’esposizione si è voluto aggiungere un significato sensoriale e far sentire al visitatore tutte le emozioni e sensazioni di quell’ambiente e di quei luoghi in cui si trovarono, loro malgrado, a vivere molti combattenti.
Nulla potrà certo riprodurre i sentimenti di paura e smarrimento dei militari, costretti a vivere con la morte ad un passo da loro, ma per lo meno la visita potrà dare l’idea di cosa significasse combattere con un nemico minaccioso e nel contempo convivere con una natura che in alta montagna è spesso ostile e nemica.
Grazie alla tecnologia il visitatore proverà la sensazione di vivere nelle medesime condizioni climatiche dei soldati, in un percorso multimediale che in qualche modo propone le storie di quanti hanno combattuto cento anni fa tra quelle vette.
Per chi non lo sapesse, la Marmolada, conosciuta anche come  la “Regina delle Dolomiti”, è la montagna più alta dell’arco dolomitico. Il suo famoso ghiacciaio si estende tra il Veneto e la provincia autonoma di Trento.funivia marmolada
Per arrivare in cima, e dunque al museo, esiste una funivia suddivisa in tre tronconi con un dislivello tutt’altro che indifferente, partendo dal basso. Roccia, ghiaccio, neve e una pace unica sono le caratteristiche di questo luogo oggi magico e meta di molti turisti, ma un tempo teatro di una guerra senza pietà.
E’ nella primavera del 1916 che i soldati scoprono i vantaggi strategici dell’alta quota. Vengono perciò tracciati ben presto sentieri e strade per rifornire velocemente le truppe e dove non era possibile percorrere terreni preparati, subentrava lo sforzo fisico dell’uomo che portava il necessario a spalla o aiutato dai muli.
Ancora oggi è possibile vedere i resti delle teleferiche, a mano e a motore, che raggiungevano le zone geograficamente più difficili portando munizioni, viveri, legna, attrezzi e materiale da costruzione.
Un’occasione davvero unica, quella dell’ascesa al Museo della Grande Guerra sulla, che unisce la passione per la montagna, la conoscenza e la storia.
Per informazioni più specifiche il sito internet è davvero esauriente e merita per lo meno un’occhiata:  www.museomarmoladagrandeguerra.com

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