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Futuro Remoto 2015: un viaggio tra scienza e cultura a Napoli

di Maria Rosaria PapaFuturo Remoto 2
Futuro Remoto, giunto alla sua 29a edizione, è tra le più importanti manifestazioni di diffusione della cultura scientifica e tecnologia a Napoli.
L’evento, che si svolge dal 16 al 19 ottobre 2015, quest’anno ha cambiato pelle trasferendosi dalla sua tradizionale sede di Città della Scienza nel cuore della città, con la realizzazione di un “Villaggio della Scienza” allestito presso Piazza del Plebiscito. E la sfida è stata sicuramente vinta con un vero e proprio boom di visitatori.
Promosso in primis dalla Fondazione Idis-Città della Scienza e dall’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Futuro Remoto ha ospitato differenti settori, ognuno dedicato a temi scientifici specifici con laboratori, dimostrazioni, presentazioni e Science Shows nei quali sono intervenuti esperti del settore. Oltre 400 Università e Centri di ricerca hanno incontrato il pubblico per dare la possibilità a tutti di osservare da vicino i fenomeni scientifici, vedere all’opera i protagonisti della ricerca e conoscere le nuove sfide e le opportunità che nascono dal progresso della scienza e della tecnologia.
Il tema di quest’anno è stato le “Frontiere”. Si è voluto, infatti, porre attenzione non solo alle frontiere della scienza, ma anche a quelle sociali dovute all’innalzamento di muri, astratti e concreti, nell’Europa moderna. E proprio un muro è stato alzato in Piazza Plebiscito, muro che ogni giorno ha perso un pezzo, per simboleggiare l’abbattimento delle frontiere geografiche, delle malattie rare, dell’omofobia e del non sapere.
Il Villaggio, visitato non soltanto dagli “addetti ai lavori”, ma anche da studenti, cittadini e da operatori culturali e sociali, è stato suddiviso in 9 sezioni poste in altrettante tecnostrutture dedicate ognuna ad un tema specifico.
Futuro remoto 1Le sezioni trattate all’interno delle isole tematiche sono state “Cibo e Alimentazione” in cui si è analizzata la trasformazione e valorizzazione dei sottoprodotti, la biodiversità ed il consumo dei cibi; “Il Mare” dedicata al mare abitato, ai fondali ed alle masse d’acqua con riferimenti alle problematiche del Golfo di Napoli; “L’Innovazione, il viaggio, il futuro” dove è stato possibile esplorare l’evoluzione delle tecnologie, delle modalità, dei mezzi e dei servizi di trasporto e l’influenza che essi hanno nella vita delle comunità; “Corpo/Mente” incentrata sulla salute, il benessere e le tecnologie ad esse legate; “Lo Spazio” con l’esposizione di nozioni relative all’accesso allo spazio ed alla sua esplorazione, al trasporto aereo sicuro ed ecologicamente sostenibile ed al monitoraggio dell’ambiente; “La Terra” vista dallo Spazio, dalla sua superficie, dal suo interno e come fonte di energia e di benessere; “La Fabbrica”in cui sono stati analizzati i contesti, i processi, i materiali, i sistemi; “La Città” in cui è stato analizzato il rapporto della città di Napoli con il mare, la sensibilizzazione della cittadinanza alle riduzioni dei consumi energetici, la riqualificazione urbana; “Segni, Simboli e Segnali” con l’esposizione delle nuove forme di comunicazione, l’evoluzione dei linguaggi dal passato al futuro e la città vista come luogo simbolico.
Presente anche uno stand dello Stato Maggiore della Difesa dove i visitatori sono potuti entrare direttamente in contatto con gli uomini e con i mezzi dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dei Carabinieri e conoscere le molteplici attività che quotidianamente svolgono al servizio della collettività, sia in Italia sia oltre le frontiere nazionali. Molto interessanti sono state ad esempio le informazioni relative all’uso improprio dei fuochi pirotecnici ed i danni che ciò può comportare.
Preso d’assalto dai più golosi lo stand della Ferrero che, con lo slogan «la qualità non nasce per caso, si fabbrica», ha mostrato ai visitatori il processo produttivo che c’è dietro le specialità da colazione Kinder. Partendo dalle materie prime, il pubblico ha potuto infatti scoprire e toccare con mano gli ingredienti utilizzati per la produzione delle merendine, fino ad osservare i momenti più delicati della produzione: lievitazione, taglio, farcitura.Futuro remoto 4
Infine un palco montato al centro della piazza ha ospitato artisti professionisti e associazioni che si sono esibiti in spettacoli dedicati alle tradizioni di popoli diversi ed alla sperimentazione di nuove forme artistiche.
Il grande successo ottenuto da Futuro Remoto in termini di visite rappresenta dunque la dimostrazione di come Napoli ed i napoletani vogliano reagire all’immobilismo che spesso contraddistingue la città, e di come la cultura, l’arte e la scienza possano essere il motore di quella trasformazione definitiva che tanto si aspetta.

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