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Leonardo di Caprio, il WWF e le tigri


Leonardo Di Caprio in Nepal
Leonardo Di Caprio in Nepal

Di Francesca Lippi

Si è appena concluso a San Pietroburgo il Summit sulla tigre, a cui hanno partecipato cui i capi di Governo dei 13 Stati che ancora ospitano la regina della giungla, il WWF, importanti istituzioni nazionali e internazionali. Special Guest: Leonardo di Caprio. “L’attore –fanno sapere dal WWF- donerà un milione di dollari per sostenere le più urgenti azioni di conservazione della tigre nel tentativo di dare una svolta al futuro, attualmente a rischio, del carismatico felino”. Durante il vertice presieduto dal primo ministro russo Vladimir Putin è stato definito un Piano Globale per la Conservazione della Tigre con l’obiettivo di raddoppiarne il numero entro il 2022, prossimo Anno della Tigre. La problematica infatti non è di poco conto. In Asia il numero di individui di questo splendido animale è crollato dai centomila esemplari all’inizio del secolo scorso ai soli tremiladuecento rimasti in natura. Le tigri vengono decimate ogni giorno non da cause naturali: la caccia indiscriminata e illegale è il pericolo principale per questi felini.
La situazione attuale
Dall’Organizzazione spiegano che già a partire dagli anni ‘40 si sono estinte ben tre sottospecie di tigre. Una quarta -la tigre della Cina meridionale- non è stata più avvistata da venticinque anni. A questo si aggiunga che a partire dal 1998, l’ultimo Anno della Tigre, l’habitat di questo animale è arrivato a ridursi del 40%, occupando solo il 7% del range storico. Le poche tigri rimaste in natura sono sparpagliate tra la Siberia e il Sud-est asiatico e devono continuare ad affrontare il problema del bracconaggio per il commercio illegale di parti del loro corpo o prodotti derivati. Si aggiunga la violenta deforestazione che sta distruggendo il loro habitat e i cambiamenti climatici ad aggravare il quadro. “Sono tutti ambiti questi –dicono dal WWF- in cui  anche l’Italia ha gravi responsabilità, essendo tra l’altro uno dei maggiori importatori di legname, polpa per la carta, olio di palma e tanti altri prodotti derivati dalla fauna e dalla flora selvatica di quella parte del mondo”.
Il cinema incontra la natura
“Il violento bracconaggio che colpisce le tigri e la deforestazione selvaggia dovuta stanno spingendo questa specie, e migliaia di altre, sull’orlo dell’estinzione”, ha dichiarato Leonardo Di Caprio. “Se non facciamo qualcosa adesso, uno degli animali più simbolici al mondo potrebbe sparire nel giro di poche decadi”. L’idea dell’attore è che salvando la tigre è possibile anche proteggere alcune delle antiche foreste tuttora esistenti e migliorare la vita delle comunità locali. Da qua deriva l’impegno concreto e materiale. Infatti, Di Caprio –che ha sostenuto la campagna Save Tigers Now per raccogliere almeno venti milioni di dollari per la salvaguardia della tigre -nei mesi scorsi ha visitato il  Nepal e il Bhutan assieme gli esperti del WWF, incontrando le comunità locali e apprendendo le tecniche di monitoraggio utilizzate dagli scienziati WWF. I soldi donati da Leonardo Di Caprio serviranno proprio per supportare le attività di antibracconaggio e a proteggere le aree forestali che il WWF ritiene più cruciali per la conservazione della tigre.
Massimiliano Rocco, responsabile Specie e TRAFFIC del WWF Italia, si augura che “l’esempio di Di Caprio possa essere seguito a livello nazionale, da tutti i cittadini ma anche da chi può stupirci con aiuti fuori dall’ordinario. Rocco spiega che basterebbero venti donazioni del genere per costituire la base di un Fondo internazionale per la Tigre, in grado di garantire anno dopo anno le risorse necessarie per una efficace azione sul campo.
Per chi non fosse un famoso attore
Anche se non siete Leonardo di Caprio, è possibile comunque fare la propria parte dando il proprio contributo e adottando simbolicamente la specie andando sul sito su www.wwf.it/tigre. Si tratta della “Campagna Tigre”, la più importante del WWF mai dedicata a una specie. “I contributi raccolti –spiegano dal WWF- sosterranno le azioni di sorveglianza 24 ore su 24 contro i bracconieri, le indagini per combattere il commercio clandestino, l’istituzione di nuove aree protette e nuove regole nei Paesi in cui vive la tigre”.  Sembra valerne la pena.

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