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Gli scienziati hanno creato il mantello che rende invisibili

Il mantello dell’invisibilità: tra nanomateriali e giochi visivi

Di Marco Milano

Se ne sente parlare da un po’, nessuno l’ha ancora mai visto.  Tranne gli scienziati che lo inseguono come un miraggio e che riappaiono adesso a promettere novità.  Stiamo parlando della potenzialità di modificare le proprietà di riflessione della luce sugli oggetti e il modo in cui la percepiamo: si tratta del mantello dell’invisibilità, ebbene sì. O di qualcosa che gli assomiglia parecchio. Stando alle voci ufficiali che circolano nelle ultime settimane in rete, in riferimento  a recenti lavori di ricerca, sembrerebbe una fantasia sempre più confinante con la realtà.

Già nel 2006, la rivista Science pubblicava un articolo in cui ricercatori inglesi e statunitensi affermavano la possibilità di rendere invisibile un oggetto sfruttando le proprietà di materiali capaci di piegare la luce a proprio piacimento. Questi materiali, con caratteristiche elettromagnetiche simili all’aria, sarebbero stati in grado di deviare i fasci luminosi e obbligarli a tornare nella direzione originaria, ignorando l’oggetto in questione. Come se non esistesse, appunto. Oggi, la ricerca sui meta materiali –  cioè con un indice di rifrazione negativo grazie alla loro struttura molecolare – offre risultati più incoraggianti, anche se non ancora sufficienti ad introdurre il mantello nel mercato.

A marzo di quest’anno era stata annunciata la creazione di un mantello dell’invisibilità in 3D, grazie ai lavori di un team di ricerca tedesco e inglese coordinato da Tolga Ergin e Nicolas Stenger dell’Istituto di Tecnologia di Karlsruhe. In quel caso, si trattava di speciali lenti assemblate in una struttura polimerica. Con questa conformazione, le onde luminose venivano parzialmente legate alla struttura rendendo, di fatto, l’oggetto invisibile. Un’evoluzione nelle dimensioni, rispetto a quattro anni prima. E’ di inizio novembre, inoltre, la diffusione del lavoro condotto da Andrea di Falco e la sua èquipe dell’ Università di St. Andrews, in Scozia, pubblicato sul New Journal of Physics: si tratta del Metaflex, metamateriale che conferma di poter ingannare la luce visibile, quando finora era stato possibile solo con le microonde e i raggi infrarossi.

Ma è la sua straordinaria elasticità a fare la vera differenza, superando il fastidioso ostacolo di poter gestire solo oggetti rigidi, come superfici piatte e molto robuste. Una specie di tessuto intelligente, insomma. Trattandosi di un primo prototipo di dimensioni ancora ridotte – un quadratino di pochi millimetri quadrati e spesso pochi micron, c’è da aspettare ancora molto per vedere disegnati e ingegnerizzati oggetti più complessi. Come un mantello vero, appunto (per il momento ci dovremo ‘accontentare’ di una nuova classe di lenti). Ma è evidente che delle barriere sono state spezzate, si fa a gara a chi annoda per primo il raggio di luce. Degli ultimi giorni la notizia, o la promessa, di un mantello dell’invisibilità ottimizzato per gli eventi. Si tratterebbe di un materiale che agisce nello spazio-tempo, manipolando la velocità della luce solo prima e dopo un’ azione: un blackout degli eventi in una frazione di tempo. Ad annunciarlo è Alberto Favaro del Dipartimento di Fisica dell’Imperial College, la cui ricerca è stata pubblicata sul Journal of Optics. Le prospettive di questa scoperta lasciano pensare all’illusione del teletrasporto, unite a quelle dell’invisibilità.
L’immaginazione è libera di correre, roba da mandare in tilt gli appassionati di fantascienza. Ma le applicazioni futuribili di questi materiali sembrano essere legate piuttosto alle telecomunicazioni, per componenti elettronici miniaturizzati più efficienti, lenti più efficaci, mantelli acustici per prevenire onde sismiche. Per non parlare, ovviamente, delle possibilità nell’ambiente militare o dello spionaggio…

Al momento il mantello dell’invisibilità e la sua realizzazione è ancora nelle mani degli scienziati. Sperando che non se lo perdano in laboratorio. E che nessuno si azzardi, almeno stavolta, a tirare in ballo Harry Potter. Non si vede in giro, ma pare sia molto impegnato ultimamente.

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