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STELLE DANZANTI: storie di donne ai margini

Dal 9 al 19 dicembre 2010 al Teatro Vascello di Roma la Compagnia Piano in bilico presenta ‘STELLE DANZANTI storie di donne ai margini‘ di e con Chiara Tomarelli.
Il teatro diventa mezzo e luogo di unione civile e sociale dove, senza censura, la memoria diventa riflessione per una crescita collettiva che passi attraverso la conoscenza, questo il principio ispiratore di un percorso definito sempre più nei particolari dalla regista e attrice Chiara Tomarelli.
Il progetto nasce dalla necessità di confrontarsi con aspetti del femminile nelle varie forme che la società ci presenta. Il percorso incentrato sullo sguardo del e nel femminile, in particolare rispetto a esperienze estreme, ai limiti, diremo ai margini del sociale, e pertanto ai nostri occhi  profondamente umane, sono per noi terreno di indagine e di estrema urgenza di conoscenza.
Chiara tomarelli da diversi anni si occupa di portare in scena le zone più invisibili, oscure e nascoste del mondo femminile attraverso un percorso di indagine sul campo, rispetto alle tematiche affrontate,  di ricerca di materiali documentaristici e drammaturguci nel tentativo di ricostruire un teatro civile che dia voce a eventi e situazioni troppo spesso dimenticate o tenute nascoste, non facilmente accessibili.
Il progetto ‘Stelle danzanti – storie di donne ai margini’ , seguendo le orme di ‘madonne di beslan’ (spettacolo che ricostruiva attraverso le testimonianze delle madri, la tragedia dell’attentato a  beslan) e di ‘donna bomba” (riflessione sulle donne kamikazee), sostenuto dalla compagnia pianoinbilico di milano e dal teatro Vascello di Roma in collaborazione con Officine artistiche 09, ispirandosi al teatro di narrazione e alla forza penetrante del teatro civile, cercherà di ricostruire il femminile e i suoi aspetti  nel luogo del carcere, attraverso un lavoro di ricerca e ricostruzione di testimonianze di donne, dalle detenute alle poliziotte penitenziarie, e attraverso un tentativo di riflessione e analisi sull’istituzione del carcere che le stesse testimonianze porteranno, cercando di ‘aprire’ la porta carraia al pubblico, attraverso un gioco di fuori e dentro il luogo. Fisico, mentale, emotivo.

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