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Aria chiusa ed inquinata


327 microgrammi di Pm10 per metro cubo di aria nella metro milanese
327 microgrammi di Pm10 per metro cubo di aria nella metro milanese

Di Francesca Lippi
Prendete i mezzi pubblici e lasciate la macchina a casa per non inquinare. O almeno così si è sempre detto. Non che questo non sia vero, certo, ma con alcuni mezzi pubblici a salvar l’aria esterna ci si rovina la salute. A dirlo è uno studio condotto dall’Agenzia per l’ambiente della Lombardia per conto della procura di Milano, da cui emerge che l’aria all’interno dell’underground meneghina è fino a dieci volte più inquinata rispetto all’esterno nonché carica di veleni nocivi per la salute.
In metropolitana
Gli utenti così ogni giorno sarebbero esposti a valori di polveri sottiliPm10 di ben 327 microgrammi per metro cubo di aria, mentre in superficie e nel pieno del traffico del centro città la media si aggira attorno ai 32-37 Pm10. Nell’aria sotterranea circolano metalli e ossidi di metalli derivanti dall’usura dei freni dei treni, delle rotaie e dei fili elettricità, il tutto condito da tracce di detergenti usati per le pulizie. La normativa europea sull’inquinamento da Pm10 stabilisce che se in superficie viene superato il limite di 50 microgrammi per più di 35 giorni in un anno bisogna intervenire con misure a tutela della salute umana, come il blocco delle auto. Peccato che la norma non si applichi anche per il metrò.
Le centraline di monitoraggio installate tra marzo e aprile in sei stazioni milanesi, registrano comunque valori differenti. Questa variazione dipende da diversi fattori come la conformazione delle stazioni e dei tunnel. Più questi sono stretti infatti minore è il ricambio d’aria e maggiore è l’accumulo di Pm10. In più vi sono anche i cambiamenti di concentrazioni di polveri durante la settimana e nel corso della giornata. Il sabato e la domenica e durante la notte i valori diminuiscono, mentre i picchi si raggiungono nelle ore diurne con il passaggio dei treni.

Inquinamento indoor
Inquinamento indoor

Anche in casa e in ufficio
L’inquinamento al chiuso non riguarda però solo le metropolitane. Anche nelle abitazioni si verificano problemi analoghi. Sulla tematica si è da poco concluso un ciclo di seminari di bioarchitettura sull’inquinamento. Gli incontri sono stati organizzati dall’Istituto Mediterraneo di Bioarchitettura Biopaesaggio Ecodesign dell’Università degli Studi di Messina, si sono conclusi gli Autumn Seminars di Bioarchitettura del 2010, con i quali si è dato avvio al Progetto “Una casa per i bambini” dell’Istituto Mediterraneo di Bioarchitettura Biopaesaggio Ecodesign. I Seminari, hanno avuto ad oggetto lo studio del fenomeno dell’inquinamento indoor. Ma come è possibile che ci siano sostanze inquinanti e  nocive all’interno delle nostre case?
“Reagenti, vernici, colle, mobili e apparecchiature sono i principali responsabili dell’inquinamento indoor, quello relativo al cosiddetto ambiente confinato”, spiega Carla Iacobelli del Consiglio Nazionale delle Ricerche e autrice del volume “L’ambiente confinato – rischio chimico, fisico, biologico” , edito dall’università telematica Marconi. Nell’aria di case, negozi e uffici sono presenti “sostanze che nel corso del tempo possono procurare seri danni alla salute, determinando malattie croniche quali allergie, asma, bronchiti”. E anche le sostanze del toner delle stampanti, una volta riscaldate, si miscelano con l’ossigeno dell’aria e provocano una pericolosa carica di ozono. “Inoltre, le tanto apprezzabili misure per il risparmio energetico rendono necessarie alcune precauzioni: le finestre a tenuta stagna e le porte con all’interno dell’intercapedine materiali fibrosi che isolano l’ambiente, evitando quando fa freddo dispersione di calore e, quando le temperature sono alte, il mantenimento del fresco, hanno il difetto di non lasciare passare aria e, quindi, di non favorire la dispersione dei composti volatili. Inoltre, i materiali utilizzati per sigillare, come la schiuma di poliuretano espanso, contengono formaldeide che viene rilasciata lentamente durante gli anni. Un consiglio semplice ma efficace è dunque quello di aprire spesso la finestra areando le stanze”.

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