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Van Gogh Alive arriva a Roma

Si può valorizzare un classico dell’arte contemporanea come Van Gogh con la multimedialità ipermoderna? È la scommessa della mostra dedicata al pittore olandese dal titolo Van Gogh Alive – The Experience, dal 25 ottobre 2016 al 26 marzo 2017 presso il Palazzo degli Esami di Roma. L’austera sede dei concorsi per funzionari, docenti, giornalisti e ordini professionali nel cuore di Trastevere è riadattata solo per questa occasione a polo museale, dopo la chiusura nel 2001, per ospitare una suggestiva esperienza visiva.
Viene esplorata l’arte di van Gogh nel decennio tra 1880 e 1890, quando messo da parte il disperato misticismo percorrerà una rivoluzionaria strada artistica, al culmine della quale però troverà la morte per suicidio. Un periodo stimolante, caratterizzato dai viaggi in Francia, nella caotica Parigi e nelle località di Auver-sur-Oise, Saint-Remy e Arles, dagli incontri con gli impressionisti che daranno vita ai suoi capolavori, come Iris, I girasoli, La camera di Arles, Notte stellata, Ramo di mandorlo in fiore.
L’esibizione è curata da Rob Kirk per la Grande Exhibition, che ha come fiore all’occhiello questo tipo di mostre multimediali, e da Ninetynine. Ha fatto il giro del mondo, sbarcando in Australia, Usa, Russia, fino ad arrivare in Italia a Firenze e Torino prima di approdare a Roma. Con una formula che promette di attirare anche un pubblico non specializzato e giovane, più vicino ad altri linguaggi espressivi.
Il visitatore potrà ammirare infatti più di 3 mila grandi immagini proiettate su schermi, muri, soffitti e pavimenti, immergendosi così in maniera totale nella poetica di van Gogh. Ciò è possibile senza il problema logistico di dover trasportare e gestire le 800 sue opere del pittore olandese: tutto diventa virtuale, con proiezioni anche animate che si snodano negli enormi spazi della struttura. Se i puristi potrebbero crucciarsi per la mancanza dei quadri veri e propri, la tecnologia permette di superare gli angusti spazi delle cornici e la corruttibilità del quadro stesso, per liberare il colore nitido, il movimento e il potere onirico delle opere.
Non mancano fonti di ispirazione quali video, foto e suoni per una suggestiva immersione nelle opere con la tecnologie Sensory4, capace di far rivivere con decine di proiettori le immagini ad altissima definizione. L’accompagnamento è con musiche di Vivaldi, Ledbury, Tobin, Lalo, Barber, Schubert, Satie, Godard, Bach, Chabrier, Satie, Saint-Saëns e Handel. Inoltre, sono presenti workshop e laboratori di fotografia, pittura e scultura. Attraverso le opere, la vita privata, il controverso rapporto con il fratello Theo raccontato nella fitta corrispondenza, vengono tratteggiati il complesso mondo emotivo e le passioni tormentate di van Gogh: un genio incompreso da vivo e divenuto col tempo una icona, che rivive pienamente (ancorché virtualmente) in questa mostra multisensoriale.
di Valentino Salvatore

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