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"Uragano", spettacolo teatrale contro il femminicidio a Roma

“Spaccarono la tua bellezza e rimane uno scheletro d’amore che però grida ancora vendetta e soltanto tu riesci ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore” Alda Merini
“A tutte le donne” è il titolo di questa poesia dell’indimenticabile Alda Merini. A tutte le donne è dedicata e si rivolge “Uragano”, “l’opera collettiva teatrale” nata dal progetto dell’Associazione Onlus “Donna e Politiche Familiari”, attiva presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma, impegnata da molti anni contro la violenza domestica e di genere. La rappresentazione di “Uragano”, alla quale le donne dell’Associazione hanno lavorato per più di un anno con grande impegno e passione, andrà in scena sabato 19 (ore 21.00) e domenica 20 novembre (ore 17.00) alla “Antica Stamperia Rubattino”, nel quartiere Testaccio di Roma.
Le storie raccontate in “Uragano” sono state scritte dalle donne che collaborano con ’Associazione impegnate  da molti anni sui temi della violenza di genere, guidate dal regista Stefano De Stefani. E sono sempre loro, attrici non professioniste, a portarle sul palcoscenico.
In attesa della  “Giornata Internazionale dedicata alla eliminazione della violenza contro le Donne”, questo spettacolo teatrale porta in scena storie vere e fatti di cronaca di violenza di genere. In “Uragano”, la violenza domestica è raccontata “dal di dentro”. Non ci sono i classici stereotipi sull’argomento, nessuna scena truculenta o di gratuita rappresentazione di raptus di follia. “Semplicemente” storie di donne, mamme, bambine qualsiasi che, come tante altre purtroppo, hanno vissuto la violenza, in forme diverse, tra le mura domestiche. I testi di “Uragano”, ispirati appunto a storie vere e a fatti di cronaca di violenza di genere, sono stati scritti da Eufemia Panattoni, Marcella Delle Donne, Rossana Tosto, Vanna Palumbo e da Stefano De Stefani che ne ha curato anche la regia. Le interpreti sono Carmela Pignataro, Clara Paggi, Concetta Alvaro, Daniela Dolente, Dolores Pignataro, Laura Di Tommaso, Marcella Delle Donne, Sandra Salerno, Stefania Cosentini, Vanna Palumbo. Le musiche sono del musicista “Morgan con la I”, che le esegue dal vivo. L’ideazione del progetto è di Teresa Dattilo.
“Assistere allo spettacolo – dichiara Teresa Dattilo, presidente dell’Associazione “Donna e politiche Familiari” – sarà un modo per stare vicino a tutte quelle donne e a quei bambini che si rivolgono a noi in cerca di un aiuto. Aiuto che viene fornito gratuitamente, e non potrebbe essere altrimenti, dato che i finanziamenti pubblici per questo tipo di interventi sono bloccati. Associazioni come questa possono contare solo sulle donazioni private o le raccolte fondi legate a mostre, corsi e, appunto, spettacoli. Ci auguriamo un’ampia partecipazione di pubblico con il desiderio e la speranza che assistere a “Uragano” aiuti a capire meglio il problema della violenza sulle donne e sui bambini. Perché questa piaga sia debellata per sempre e si possa, pur non senza dolore, un giorno solamente ricordarla.”
“Secondo una ricerca condotta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – spiega ancora Teresa Dattilo – il 70% delle donne vittime di omicidi sono state uccise dai loro partner. I dati forniti da Telefono Rosa mostrano che nei primi sei mesi del 2016 le donne che hanno avuto questa sorte sono state 98. Dal gennaio 2015 ben 155 e, nello stesso periodo, almeno 8.856 donne sono state vittime di violenza e 1.261 di stalking. Dati purtroppo riduttivi, poiché il 90% di loro non denuncia le violenze subite. Abusi di natura fisica, sotto forma di percosse e lesioni di vario grado, fino alla morte; psicologica, fatta di minacce, intimidazioni, persecuzioni, coercizioni, umiliazioni; sessuale, nel caso in cui la donna rifiuti gli approcci del partner. Tutto questo accade molto e troppo spesso fra le mura domestiche, in presenza dei figli. La violenza sulle donne non può considerarsi quindi un fatto privato, un’emergenza da controllare. è diventata un fenomeno strutturale di primaria importanza, le cui cause sono anche politiche, oltre che culturali.”

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