Finalmente le vacanze sono arrivate e si parte. Una nuova indagine, tuttavia, rivela come – arrivati alla meta sognata – le prime 24 ore siano determinanti per la valutazione dell’intero soggiorno. In quale senso? Solo la garanzia di rimanere connessi alla vita sui Social Network e sul Web deciderà la riuscita delle ferie.
Arrivare al mare e pensare solo al primo tuffo?
Dopo tanta attesa è quello che si potrebbe pensare, ma non è così. Lo fa solo il 19% di un campione vastissimo di persone per le quali è arrivato finalmente il primo giorno di ferie. Una giornata che, per più della metà dei viaggiatori (56%), rimane determinante nella valutazione delle sorti dell’intero soggiorno di vacanza. Ancor prima di partire, in realtà, in fase di check-in o addirittura di prenotazione, l’attenzione è rivolta alla certezza di poter rimanere connessi ad Internet. La vacanza nel suo complesso sarà all’altezza delle aspettative solo con una copertura Wi-Fi durante il primo giorno.L’indagine è stata effettuata da Booking.com, il famoso sito di prenotazioni di alberghi e viaggi, che ha analizzato il comportamento di ben 180 mila individui in 25 Paesi nel mondo: prima ancora di ambientarsi nel nuovo luogo, ciò a cui si pensa sono i Social Network e le email.
Non stacchiamo proprio mai?
Sì, i pochi minuti per controllare quante prese elettriche ci sono nel nuovo alloggio e rassicurarci così di poter tranquillamente ricaricare le batterie dello smartphone. Prima ancora di disfare le valige, il 25% delle persone è già a navigare su TripAdvisor, alla ricerca di tutte le recensioni lasciate sui ristoranti e i locali in zona. L’attività che si svolge per prima in assoluto, tuttavia, rimane quella di postare fotografie su Facebook ed Instagram: comunicare al mondo Social cosa si sta vivendo. Prima di viverlo realmente.
E’ il comportamento più diffuso sia tra gli adulti che tra i giovani, con picchi del 37% nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni. Con la famiglia, con gli amici, in vacanze di relax piuttosto che on the road la situazione non cambia. A controllare compulsivamente perfino le email di lavoro, durante le prime 24 ore di ferie, è una percentuale che raggiunge il 10% degli intervistati. I dati sono inquietanti, o per lo meno fanno parecchio riflettere. Si attende magari anche un intero anno per allontanarsi dal computer e poi si ricerca al più presto la medesima modalità digitale.
La possibilità di continuare la vita tecnologica di sempre ci influenza a tal punto da sembrare l’unica vita possibile.
Il 54% delle persone scatta foto per i Social, il 56% rimane ancorato in Rete contro un esiguo numero di persone che si concede un bagno in mare o, perfino, un gelato. E, di conseguenza, verificare la potenza della connessione Wi-Fi è per più della metà dei soggetti la condizione primaria per potersi rilassare. Per non parlare di chi è appena arrivato in continenti lontani e si occupa per prima cosa di acquistare la scheda SIM locale. Più che alla qualità della colazione, del terrazzino con vista mare, del materasso o degli agi personali, il 40% dei viaggiatori rimane in ansia prima di aver verificato la disponibilità di una connessione potente.
Questo curioso quanto preoccupante sondaggio, in realtà, trova una spiegazione psicologica in una sindrome insolita, chiamata stress da vacanza. Agosto, infatti, a differenza di quanto si possa pensare, è il mese più difficile da vivere subito dopo dicembre, con le sue festività natalizie. Appare un controsenso, ma è presto chiarito: sono proprio i mesi in cui ci possiamo riposare, condurre uno stile di vita diverso dal solito, eliminare la stanchezza e smaltire lo stress che creano stress.
Lo stress dovuto a tutte le aspettative emozionali legate al bisogno di divertimento, alla riappropriazione del tempo per se stessi e per i propri cari, alla sospensione dal quotidiano e al bisogno di rigeneramento psichico e fisico. Le tanto aspirate vacanze vengono investite di significati simbolici, più o meno consapevoli e coscienti, dovuti proprio all’aspettativa che abbiamo riposto in esse. Si va in vacanza dallo stress e si cade nello stress non appena qualcosa di diverso dall’aspettato suona come campanello d’allarme.
Certo per chi sui social Network e sul web lavora, staccare la spina a volte è controproducente. L’assenza è vissuta come perdita di guadagno e realmente lo può essere. Guadagno economico e guadagno di visibilità. Vale la pena, quindi, godersi le ferie senza connessione? La risposta è sicuramente molto soggettiva, per quanto riguarda i professionisti della Rete. Ci sono, tuttavia, anche sul Web lavori che hanno bisogno di respiro. La creatività ha bisogno di respiro. La mente ha bisogno di azzerare l’iperattività e l’ansia legate spessissimo alla continua connessione, perché la stanchezza non serve. Se non a sbagliare e a deteriorare la qualità dei contenuti. Eppure, anche se lo si vorrebbe, rallentare o fermarsi del tutto non è semplice.
Si passa dalla concentrazione del lavoro al rumore della nostra anima, perché è proprio mentre si è in ferie che ritorniamo in contatto con noi stessi. E questo fa paura, tanta. E’ molto più facile non cambiare, trovare costante compagnia attraverso smartphone e tablet, pur di non sentire davvero e vivere con profondità – almeno per qualche giorno – le proprie emozioni e condividerle con chi è fisicamente in vacanza con noi.
Come trovare, allora, il giusto equilibrio per mantenerci sani e al tempo stesso non perdere lavoro?
Fare particolare attenzione a ciò che si mette in valigia. Speranze, aspettative di cambiamento, di felicità, di riposo e di magica e onnipotente ripresa a settembre. Una valigia veramente pesante da trascinarsi dietro. Aspettiamoci solo di riposare, di rallentare il lavoro, di trovare interessi differenti e incontrare nuove persone in esperienze impreviste. Questo sarà di reale ispirazione al lavoro che ci attende al ritorno, senza rimpianti e con energia rinnovata.