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Aritmia dell'arte

di Lara Ferrara

Arrhythmia
Lara Ferrara

Fu Hegel il primo ad affermare che la “meccanizzazione” dell’arte dalla religione, alla quale è stata intimamente legata per secoli, porta nella modernità a svuotare il senso dell’arte e a renderla in sostanza indifferente alla scelta delle opere che ammiriamo. L’autonomia dell’arte è un principio “ascetico”, addirittura “calvinista”, mentre l’estetismo viene visto come qualcosa di sibaritico, estremizzante. Comprendo sia drastico e riduttivo abbinare arte e religione, tuttavia, nel momento in cui si accetta che l’arte non abbia significato, si imbocca nel contemporaneo.
Perché?
Perché la convinzione di alcuni addetti ai lavori è che “l’arte è ciò che l’artista considera arte”.
Questa secondo me è solo apparentemente basata su una tautologia logica ma in realtà la preposizione è decettiva e non tiene conto del fatto che l’opera d’arte non è tale per designazione collettiva, ma come tale viene imposta da una ristretta cerchia di persone.
Perché la gran parte delle “opere d’arte” contemporanea, cercano un criterio di adeguatezza formale, a volte non pensando di soddisfare nessuna delle necessità estetiche e di contenuto. E’ come se la denominazione del “artista” divenisse apodittica.
Il pensiero che mi sorge è “Chi può essere considerato artista?”. La teoria della morte dell’arte è la sua unica ragione di essere per me.
Andando contro anche alla critica ideologica di alcuni, per esempio Bourdieu secondo il quale l’arte pura è un trucco, un segnale sociale che si legittima da solo. Tutta l’arte, “pura” e “impura”, anche quella esplicitamente laida, finisce nei musei pubblici e nelle collezioni private.
L’arte è ormai spinta ai margini della nostra vita e non riveste più alcun serio interesse estetico o gnoseologico,quando viene concepita con lo scopo di essere un prodotto.
E questa conferisce ad essa una pervasività mai prima raggiunta, una sorta di confusione comunicativa.
L’arte diviene un prodotto il cui consumo è indotto senza essere guidato alla comprensione del contenuto.
Come dire, l’importanza del significato attribuisce all’oggetto stesso un valore simbolico.
Se l’arte inizia là dove la scienza trova il suo limite, allora è continuamente contraddetta dai limiti che l’arte pone a se stessa rinunciando alla propria funzione; Essere sintesi, espressione della forma di un linguaggio visivo e teorico.
Insomma io la vivo come comunicazione primordiale del mio Io più profondo senza compromessi, senza costruzioni.
Libera.

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