Il nostro cervello brilla come un albero di Natale quando sentiamo la musica.
Il cuore batte più forte, le mani sudano e una parte del cervello chiamata giro Heschl si illumina
Probabile che non abbiate mai pensato a cosa succede al vostro cervello e al vostro corpo quando ascoltate la musica in modo così dettagliato.
Ma è una domanda che ha incuriosito gli scienziati per decenni: perché una cosa così astratta come la musica suscita una reazione reale sulla biomeccanica del cervello?
Un team di ricercatori con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, ha indagato su come la musica influisce sul cervello, sul corpo e sulle emozioni degli ascoltatori, analizzando la frequenza cardiaca, la risposta galvanica della pelle (o l’attività delle ghiandole sudoripare), l’attività cerebrale e i sentimenti soggettivi di felicità e tristezza, in un gruppo di volontari mentre ascoltavano tre brani musicali sconosciuti.
Delle settantaquattro caratteristiche musicali esaminate, i ricercatori hanno trovato che la dinamica, il registro, il ritmo e l’armonia erano stati particolarmente utili per prevedere la risposta degli ascoltatori analizzati.
Il contrasto è risultato fondamentale.
I ricercatori hanno notato che la musica ha influenzato fortemente le parti del cervello del complesso uditivo chiamato giro di Heschls e il giro temporale superiore.
Hanno scoperto anche che il cambiamento della dinamica, del ritmo e del timbro, o l’introduzione di nuovi strumenti, causavano un picco nella risposta. In altre parole i giroscopi si attivavano quando c’era un cambiamento di dinamica o di “volume”.
Il compito del compositore è quello di farti salire sulle montagne russe delle emozioni in meno di tre minuti, e la variabilità dinamica è uno dei modi per raggiungere questo obiettivo.
E di fatti Il team ha scoperto che la risposta galvanica della pelle, fondamentalmente una misura di sudore, è aumentata dopo l’ingresso di un nuovo strumento o l’inizio di un crescendo della melodia.
In questo esperimento di neuroimaging, sono stati selezionati tre brani musicali, emozionali che non contenessero testi e non fossero familiari per gli ascoltatori. Quindi non c’erano elementi di memoria legati alla risposta emotiva. Quaranta volontari hanno ascoltato una serie di estratti musicali felici o tristi mentre i loro cervelli venivano sottoposti a risonanza magnetica, presso “l’istituto della Creatività e del Cervello” della USC da Assal Habibi.
I tecnici hanno poi analizzato i dati utilizzando algoritmi di un’intelligenza artificiale per determinare con quali delle caratteristiche uditive le persone rispondevano in modo coerente.
Il risultato è stato incredibile, i cervelli, monitorati alla tac, si accendevano come lampadine.