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Nick Cave: "Questo è un tempo in cui la creatività deve rimanere in silenzio"

Niente dirette streaming per Nick Cave: “È tempo di fare un passo indietro”
Così il noto musicista spiega perché non si espone come molti colleghi, in questo momento di sofferenza. “Sarebbe un atto di autoindulgenza”. Meglio il silenzio, la riflessione e i piccoli atti di gentilezza che miglioreranno il mondo che verrà dopo la pandemia
Secondo Cave creare è il modo di reagire alle crisi vero, ma questo è il momento di fare un passo indietro.Perché essere creativi significa essere soprattutto vicini al prossimo nella dignità del silenzio.
“Creare è un impulso che mi ha salvato mille volte”, spiega,”Quando le cose si mettevano male pianificavo un tour oppure scrivevo un libro o facevo un disco. Il lavoro era un rifugio che serviva a non abbattermi. E così, quando è stato chiaro che i Bad Seeds avrebbero dovuto rimandare il tour europeo e che improvvisamente avrei avuto almeno tre mesi liberi, ho cominciato a pensare febbrilmente a cosa fare”.
Cave ha così pensato se questo fosse veramente il momento giusto per essere creativi.
“Penso che in questo momento dove ogni giorno riceviamo notizie che ci stordiscono e che solo qualche settimana fa sarebbero state impensabili, siamo testimoni oculari di una catastrofe. Eccoci allora costretti ad isolarci restandi vigili, a stare in silenzio, a guardare e contemplare in tempo reale la possibilità che la nostra civiltà imploda. Quando sarà tutto finito avremo scoperto cose sui nostri leader, sulla società, sugli amici, sui nemici e soprattutto su noi stessi. Sapremo qualcosa della nostra resilienza, della nostra capacità di perdonare, della nostra vulnerabilità. Forse è il momento di essere consapevoli e attenti”.
Secondo Cave in quanto artista, sarebbe imperdonabile: “Non è il momento di nascondersi nel processo creativo. È il momento di fare un passo indietro e sfruttare questa opportunità per riflettere su quale sia esattamente la nostra funzione: a cosa serviamo noialtri artisti”
Cave conclude dicendo che di questi tempi il vero lavoro creativo, è scrivere e-mail agli amici lontani, telefonare ai parenti, dire una parola gentile al vicino di casa, pregare per chi è in prima linea. Questi semplici gesti possono migliorare i legami fra le persone, “così quando usciremo da questa situazione saremo uniti da compassione, umiltà, dignità. Forse, vedremo il mondo con occhi nuovi e con un rinnovato rispetto nei suoi confronti. Ecco quale potrebbe essere, effettivamente, il vero lavoro creativo”.
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