L’arte come principale fattore di risveglio per la città di Piacenza che con un ricco calendario di eventi coinvolgerà diversi ambiti culturali.
Studiati appositamente per non dimenticarci che l’incoronazione a capitale italiana della cultura di Piacenza, non si è fermata ma si è solo posticipata al 2021.
Grande esposizione curata da Alberto Fiz e organizzata dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, col patrocinio del MiBACT – Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, della Regione Emilia-Romagna.
Un progetto di allestimento di Michele De Lucchi e AMDL CIRCLE con la consulenza scientifica del Polo Territoriale di Mantova del Politecnico di Milano.
Verranno presentate oltre centocinquanta opere, tra dipinti, sculture, fotografie, video e installazioni di autori quali Piero Manzoni, Maurizio Cattelan, Marina Abramović, Tomás Saraceno, Andy Warhol, Bill Viola, Dan Flavin, provenienti da 18 collezioni d’arte, tra le più importanti in Italia, che indagano trasversalmente movimenti, stili e tendenze della contemporaneità.
Un percorso artistico culturale che si completerà alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi,i cui locali sono attigui a quelli di XNL, con una serie di lavori di artisti tra cui: Ettore Spalletti, Wolfgang Laib, Fabio Mauri, Gregor Schneider, Pietro Roccasalva che dialoga con i capolavori dell’Ottocento e del Novecento.
Capolavori raccolti dall’imprenditore e collezionista piacentino Giuseppe Ricci Oddi che costituisce un fondamentale modello di riferimento.
A settembre verrà poi inaugurata la salita in quota della Chiesa di San Francesco, che si affaccia proprio su piazza Cavalli. Sarà possibile salire lungo la controfacciata, fino all’altezza della finestre a vento, dove si potrà fotografare la piazza godendo di un osservatorio privilegiato, e poi accedere all’interno della basilica e percorrere il ballatoio ligneo, posto a venti metri di altezza.
Mentre a ottobre duemilaventi piazza Cavalli ospiterà un insolito confronto tra due maestri dell’arte moderna e contemporanea: Francesco Mochi da Montevarchi (1580-1654) e Mimmo Paladino (Paduli, BN, 1948).
Le statue equestri in bronzo di Alessandro e Ranuccio I Farnese, uno dei simboli di Piacenza, commissionate a uno dei maggiori esponenti della plastica barocca, dialogheranno con un’installazione di grandi dimensioni realizzata appositamente dall’autore campano, tra i più riconosciuti esponenti dell’arte italiana a livello internazionale.
I Musei di Palazzo Farnese proseguiranno nel loro compito di proporre nuovi allestimenti per le loro collezioni più preziose, in grado di migliorare la fruizione del ricco patrimonio cittadino.
Le sale della Cittadella dei Visconti e di Palazzo Farnese saranno poi la nuova casa della “Sezione Romana”, dove più di mille reperti, la gran parte dei quali inediti, illustreranno la storia di Piacenza dalla sua fondazione nel 218 a.C. e miglioreranno la comprensione della città romana, dall’impianto urbanistico e viario ai commerci, all’edilizia pubblica e privata, alla vita quotidiana, alle necropoli e ai culti. Nell’ultima stanza si darà conto della crisi dell’impero romano con opere riferibili alla cultura longobarda. Arricchiranno il percorso, dispositivi multimediali, ricostruzioni di ambienti e “reperti parlanti”, ma saranno soprattutto gli oggetti e gli spazi meravigliosi in cui sono inseriti a raccontare oltre mille anni di storia della città di Piacenza.
Numerose e magistrali le iniziative previste per il duemilaventuno che ruoteranno attorno a grandi nomi quali Raffaello, Gianfranco Ferré, Gustav Klimt.
Da primavera 2021, la Madonna Sistina di Raffaello ritornerà virtualmente nel complesso monastico di San Sisto, il luogo per il quale fu commissionata. L’esposizione, che si snoderà in ambienti per la prima volta aperti al pubblico, condurrà i visitatori alla scoperta del monastero benedettino e del suo patrimonio artistico a partire dal celebre dipinto raffaellesco, ora conservato alla Gemäldegalerie di Dresda, attraverso video-proiezioni, filmati e ricostruzioni virtuali.
XNL Piacenza Contemporanea celebrerà Gianfranco Ferré, raccontando il suo legame particolare con Piacenza, sviluppatosi in particolare negli anni ottanta, quando lo stilista aveva sponsorizzato il restauro degli affreschi del Guercino, all’interno della cupola della cattedrale. Affascinato dai dipinti del pittore secentesco, Ferré trasse ispirazione delle Sibille del Guercino per creare una sua collezione di abiti.
Il tutto si completerà alla Galleria Ricci Oddi,dove alcuni abiti di Ferré saranno affiancati a dipinti ottocenteschi in cui si vedono donne eleganti vestite in costume dell’epoca.
Il programma espositivo di Piacenza nel duemilaventuno proseguirà con uno dei suoi momenti più attesi quando Il dipinto Ritratto di signora di Gustav Klimt, sottratto dalla Galleria Ricci Oddi nel 1997 e ritrovato nel dicembre 2019, sarà protagonista di una operazione culturale di grande importanza storico-artistica.
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