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Altaroma 2011. Inaugurato l’Atelier Giada Curti in nome dell’anti- stalking

di Stefania Taruffi

Elisabetta Pellini- Isabella Rauti- Giada Curti con modelle

Centinaia di ospiti ieri nei cinque saloni dell’Atelier Giada Curti alla fine della bellissima Rampa Mignanelli, a due passi di Piazza di Spagna, per il doppio appuntamento della più giovane stilista presente per la seconda volta all’interno del calendario ufficiale dell’Altaroma 2011: presentazione della Collezione Primavera Estate 2011 e apertura del suo Atelier Giada Curti.

Tantissimi i personaggi famosi che hanno animato l’elegante serata, la cui parte organizzativa della sfilata è stata curata dal Pr Sandro Rubini e l’ufficio stampa da Emilio Sturla Furnò. Tra i prestigiosi ospiti anche Isabella Rauti che ha apprezzato e sostenuto l’idea dell’abito-stalking, l’abito denuncia ispirato al grave e crescente disagio sociale. L’abito in tulle di seta, ideato dalla stilista a tutela della donna, era indossato dalla bellissima attrice Elisabetta Pellini, testimonial del messaggio, impegnata in questi giorni sul set della fiction “Amore e Vendetta”, con Alessandro Preziosi. Sull’ampia gonna grigio tortora spiccano le pennellate dei grandi caratteri dell’articolo di legge 612 bis, che condanna le molestie rivolte alle vittime perseguitate da amori violenti. Cucita sulla cintura gioiello una tasca in seta ricamata, contenitore a sorpresa per lo spray urticante. “Anche un elegante abito da sera”- conclude la stilista – “può raccontare un disagio e far riflettere, ma anche consentire a chi lo indossa di sentirsi più sicura”.

Undici abiti couture da gran sera indossati da modelle statuarie che creavano quadri viventi all’interno dell’Atelier tutto bianco. L’alta moda si presenta in atmosfera neo-classica – dal bianco all’avorio – per gli eleganti ambienti illuminati da grandi lampadari in cristallo. Una collezione per rivivere le leggendarie scene delle pellicole americane degli anni venti del cinema muto con protagoniste Louise Brooks e Gloria Swanson, muse della stilista. “Predominano i colori del deserto” – descrive così la collezione Giada Curti – “Abiti dalle scollature vertiginose nelle tinte sabbia, beige, cipria, grigio polvere e tortora. Su corposi drappeggi in chiffon esplodono luminose incrostazioni di ricami in perle naturali, cristalli di Swarovski e trecce di fili di seta, che, sovente, eseguo io stessa. Georgette, raso, chiffon per mise da sera impalpabili dagli spacchi vertiginosi. Sfila una donna che non ha timore di essere considerata troppo audace e indipendente perché osa su trasparenze e ampie scollature. La sposa-corta si tinge di color ortensia e mantiene la preziosità e la tradizione nella sovrapposizione di tessuti tagliati e ricamati a mano”.

La Consigliera Regionale Isabella Rauti, membro dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio ha partecipato con grande convinzione a questa inaugurazione: ”Apprezzo l’iniziativa della giovane stilista Giada Curti di dedicare un “abito-denuncia” al fenomeno dello stalking”, ha spiegato la Consigliera. “Il contrasto allo stalking comincia nel vissuto quotidiano di tutti, coinvolge la lotta agli stereotipi mentali e l’iniziativa di ‘indossare’ questo impegno, proprio come si può fare come un abito, va in questa direzione e in quella di stilisti che intrecciano le proposte della moda con le emergenze sociali”. “Per troppo tempo” –continua- “lo stalking è rimasto un fenomeno sommerso che oggi emerge come reato, grazie alla legge 38 del 23 aprile 2009, la legge antistalking, voluta dal Ministro per le Pari Opportunità”.

La Consigliera ha recentemente presentato in Consiglio un emendamento, approvato nella manovra di bilancio, per il quale la Regione Lazio assume iniziative di sensibilizzazione e di comunicazione per far emergere il fenomeno, monitorarlo, prevenirlo e contrastarlo, nonché per l’istituzione presso le Asl, di sportelli antistalking. Inoltre, ha proposto anche altre misure tra le quali l’istituzione di un Osservatorio regionale antistalking.

Foto: Luigi Giordani

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