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È futurista il manifesto del gran premio di Monza

Polemiche sui social dopo la pubblicazione del manifesto del Gran Premio di Monza che si terrà a settembre all’autodromo.
Difatti secondo alcuni il manifesto richiamerebbe “atmosfere fasciste” per il suo stile “futurista” e l’utilizzo del tricolore.
È stato proprio l’ex presidente della Provincia di Monza ad ironizzare sotto l’immagine del manifesto sulla sua pagina Facebook, ma la realizzazione del manifesto è in chiaro stile futurista (e non per questo fascista). Questa può essere materia per discussione al bar ma certamente non per gli studiosi di storia dell’arte.
È sempre bene precisare che il movimento artistico del futurismo, pur essendosi sviluppato nel periodo fascista, non ha mai avuto un collegamento con il pensiero politico, molti artisti del periodo avevano posizioni molto lontane per ed antitetiche da ciò che avveniva nel paese.
Alcune delle opere contro la guerra e l’interventismo fascista sono state realizzate proprio durante il periodo futurista da celebri esponenti del suddetto movimento artistico.
Per decenni il futurismo ed i suoi esponenti sono stati dimenticati dalla storia dell’arte solo per essere sorti in un periodo storico scomodo.
Il richiamo al futirismo del manifesto del Gran Premio di formula 1 di Monza è evidente ed innagabile ma non per questo si può parlare di fascismo.
Se osserviamo il manifesto in primo piano troviamo una vettura di formula uno rossa (una Ferrari) e sullo sfondo la Villa Reale e la pattuglia acrobatica dell’aeronautica militare delle frecce tricolori che la sorvolano.

Può essere definito “patriottico” ma non necessariamente “fascista” solo perché usa chiari riferimenti a valori nazionalistici.

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